I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono il prodotto di investimento ideale per chi vuole investire fino a 20 anni senza rinunciare alla possibilità di richiedere il rimborso in ogni momento. Sottoscrivendo tale titolo, poi, sarà possibile contare su rendimenti fissi crescenti mentre gli interessi verranno riconosciuti dopo 1 anno dalla sottoscrizione. Ci si chiede, però, quante vale oggi un titolo a 30 anni di 5 milioni di lire.
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I buoni ordinari
I buoni fruttiferi postali ordinari sono un prodotto emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa e garantito dallo Stato Italiano.
Ad esempio con l’emanazione dei diversi decreti ministeriali, i tassi della serie “M” di 30 anni dal 1° luglio 1976 sono stati convertiti a quelli della serie “N” , dal 31 agosto 1984 sono stati convertiti ai tassi previsti dal quarto anno in poi per la serie “O” e dal 1° gennaio 1987 sono stati convertiti ai tassi della serie “Q”. Poste Italiane comunica, inoltre, che dal 21° al 30° anno gli interessi sono stati calcolati su base bimestrale in regime di capitalizzazione semplice.
Tornando ai buoni ordinari di oggi, essi hanno una durata ventennale. Per quanto concerne il rendimento effettivo annuo lordo alla fine di ciascun periodo di possesso si parte dallo 0,05% del 1° anno fino ad arrivare allo 0,90% del ventesimo anno. Il rimborso, poi, avviene in un’unica soluzione per quanto concerne i titoli cartacei o in un’unica soluzione o in modo parziale per importi uguali a 50 euro e multipli per i titoli dematerializzati.
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Buono di 5 milioni di lire a 30 anni
Nel caso in cui un buono fruttifero postale ordinario sia stato sottoscritto il 1° dicembre 1989 e scaduto quindi il 1° dicembre 2019, dal calcolatore di Poste Italiane, ecco il link, si evince che esso è della Serie Q e che l’importo nominale sottoscritto risulta essere di 2.582,28 euro.
Il valore del buono al lordo della ritenuta fiscale sarà di 31.323,04 euro, la ritenuta fiscale di 3. 592,59 euro per cui il valore del buono al netto della ritenuta fiscale sarà di 27.730,45 euro. Quest’ultima, quindi, sarà la cifra che si dovrà riscuotere.
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