I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono dei prodotti finanziari garantiti dallo Stato e che consentono la restituzione del capitale che si è investito in qualsiasi momento. Essi sono collocati sul mercato dagli sportelli di Poste Italiane e l’investitore, grazie ad essi, matura periodicamente degli interessi che sono solitamente annuali. Ecco allora la differenza tra i buoni fruttiferi postali cartacei e dematerializzati nonché le info su quando essi diventano infruttuosi.
Buoni fruttiferi postali di Poste Italiane: differenza cartaceo -dematerializzato
I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane possono essere di due tipi ovvero cartacei e dematerializzati.
I buoni fruttiferi postali dematerializzati di Poste Italiane sono quelli la cui sottoscrizione è rappresentata da una scrittura contabile ma soltanto nel caso in cui si abbia un conto di regolamento o un deposito titoli. Nel caso di rimborso alla scadenza del buono, a differenza dell’altro tipo, non viene rilasciato nessun titolo cartaceo e l’accredito degli interessi maturati, avviene direttamente sul conto di regolamento. Poste Italiane informa quindi che il conto di regolamento non può essere mai estinto qualora ci siano buoni non scaduti.
Buoni fruttiferi postali di Poste Italiane: quando diventano infruttiferi
Poste Italiane, informa a questo indirizzo, che i buoni fruttiferi postali diverranno infruttiferi il giorno seguente alla scadenza naturale del titolo. L’azienda, poi, comunica che i BFP ordinari emessi fino al 27 dicembre dell’anno 2000 resteranno fruttiferi fino al compimento del trentesimo anno solare successivo a quello in cui essi sono stati emessi. Per altre informazioni utili leggete anche: Buoni fruttiferi postali di Poste Italiane, possono essere rimborsati ovunque? Come scoprire se si è intestatari?