Buoni fruttiferi postali serie Q/P: nuova vittoria per errata liquidazioni interessi

Una nuova vittoria di un risparmiatore che grazie all'Adinconsum riesce ad ottenere gli interessi esatti dal ventunesimo al trentesimo anno.
4 anni fa
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Un risparmiatore reggiano grazie all’Associazione a difesa dei Consumatori “Adiconsum” è riuscito ad ottenere una vittoria contro Poste Italiane per l’errata liquidazione degli interessi su buoni fruttiferi postali appartenenti alla serie Q/P.

Ma vediamo cosa è accaduto e perché il risparmiatore è riuscito ad ottenere quanto richiesto.

La storia del risparmiatore reggiano

Un risparmiatore reggiano si è rivolto all’Adiconsum dell’Emilia Centrale per un calcolo inesatto di bfp della serie Q/P in suo possesso. Il cittadino nel dettaglio possedeva 2 titoli del 1988 ed ha presentato ricorso contro Poste perché quest’ultima non voleva riconoscergli in pieno i rendimenti che erano indicati dietro i buoni.

La questione è stata quindi presentata all’esame dell’ABF che ha constatato che Poste ha utilizzato un modulo cartaceo della vecchia serie “P” quando sul mercato c’erano i titoli della serie “Q”. E’ successo poi che dopo l’emanazione del DM del 13 giugno 1986 tutti i tassi delle serie precedenti hanno subito conversione a quelli della serie “Q”: questo dal 1° gennaio del 1987.

Patrizia Barletta dell’Adiconsum ha spiegato che i buoni fruttiferi postali oggetto della diatriba erano stati emessi dopo il Decreto Ministeriale e quindi in un momento in cui la serie “P” era fuori corso. Sui titoli in oggetto, poi, era stato apposto un timbro che recava davanti l’indicazione della serie “Q” e dietro i nuovi rendimenti. Il problema è che i nuovi rendimenti prendevano in considerazione soltanto il periodo che va dal primo al ventesimo anno senza prevedere nulla per quello che andava dal ventunesimo al trentesimo anno.

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La sentenza dell’ABF

L’Arbitro Bancario Finanziario chiamato in causa per risolvere tale situazione ha stabilito che i tassi d’interesse da applicare dal ventunesimo al trentesimo anno dovevano essere quelli riportati dietro ai buoni ovviamente più elevati anche perché si riferivano ad una serie precedente.

A Poste Italiane, quindi, è stato comunicato che dovrà sostenere a favore del ricorrente gli importi calcolati sulla base delle condizioni che erano riportate dietro al titolo oltre che le spese di procedura.

L’Adiconsum è riuscita a far ottenere al risparmiatore 23 mila euro per errata liquidazione degli interessi su un buono postale della serie Q/P ed invita tutti a non fermarsi davanti al rifiuto di Poste Italiane di rimborsare secondo i tassi riportati sul buono anche nel caso in cui quest’ultimo sia stato già riscosso.

L’Associazione comunica infatti che Poste è tenuta a rilasciare su richiesta la copia del buono incassato e che la cointestazione resta possibile. Se il risparmiatore  poi crede che la differenza tra quanto liquidato dall’ufficio postale e quello a cui avrebbe diritto è significativa dovrà cercare di ottenere quanto gli spetta facendo ricorso all’ABF e magari avvalendosi dell’ausilio di un’Associazione a Difesa dei Consumatori.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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