Buoni fruttiferi postali: si riaccende l’interesse grazie ai 170° CDP Premium e Fedeltà contro i BTP

Grazie ai titoli CDP170° CDP Premium e Fedeltà si è riacceso l'interesse per i bfp.
5 anni fa
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Per celebrare i 170 anni della Cassa Depositi e Prestiti sono stati emessi 2 nuovi buoni fruttiferi postali. Parliamo dei 170° CDP – Premium e dei 170° CDP – Fedeltà che hanno riacceso l’interesse per i bfp. Ecco allora le loro principali caratteristiche ed il confronto con i btp.

I nuovi bfp: i 170° CDP Premium

I nuovissimi buoni fruttiferi postali 170° CDP Premium sono dei titoli grazie ai quali si potrà investire il proprio capitale fino a quattro anni. Essi godranno della garanzia dello Stato e sono stati emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti in occasione del centosettantesimo anno.

Inoltre non avranno costi né di sottoscrizione né di rimborso mentre il taglio minimo sarà di 50 euro per cui saranno adatti a tutti gli investitori. Il rendimento, però, non sarà elevato. I buoni postali 170° CDP Premium consentiranno di avere un rendimento annuo lordo alla scadenza dei quattro anni dell’1% e potranno essere sottoscritti dalle persone fisiche che apporteranno nuova liquidità.

Quest’ultimo termine indica per i già clienti, la somma versata dal 15 novembre 2019 (disponibile al momento dell’emissione del titolo) sul libretto di risparmio postale o conto corrente BancoPosta con la stessa intestazione di tale buono. Per i nuovi clienti, invece, la nuova liquidità sarà la somma apportata al momento della sottoscrizione del titolo. Ricordiamo, infine, che la nuova liquidità per i già clienti si potrà produrre mediante l’accredito dello stipendio/pensione, mediante il versamento di assegni circolari o bancari ed infine con bonifici bancari. Per i nuovi clienti con contanti o mediante versamento assegni bancari o circolari.

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Buoni fruttiferi postali 170° CDP Fedeltà

I buoni fruttiferi postali 170° CDP Fedeltà saranno quelli dedicati a chi vorrà reinvestire i propri risparmi fino a quattro anni: essi saranno dedicati esclusivamente a chi avrà un buono scaduto a partire dal 1° novembre 2019 e rimborsato.

L’unica eccezione sarà rappresentata dai buoni dedicati ai minori. Il rendimento effettivo annuo lordo a scadenza dopo quattro anni sarà dell’1%: attenzione, però, gli interessi verranno erogati solo al termine del quarto anno, prima di tale data non verranno corrisposti.

Saranno poi sottoscrivibili per multipli di 50 euro fino ad un massimo di 1 milione di euro al giorno e godranno(così come gli altri) di un’aliquota fiscale agevolata del 12,50% sugli interessi. Saranno poi esenti dall’imposta di bollo se il valore complessivo di tutti i buoni con la stessa intestazione sarà uguale o minore di 5.000 euro. Qualora siano superiori, invece, si applicherà un’aliquota dello 0,20% annua sul capitale investito.

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Buoni Vs BTP: i rendimenti

I buoni fruttiferi postali rispetto ai BTP non presenteranno fluttuazioni di prezzo. Inoltre mentre questi ultimi potranno generare delle perdite qualora vengano liquidati prima della scadenza, i primi saranno sempre rimborsati del capitale che si è investito. Ecco un esempio: i BTP Italia Nv23 Eur avranno scadenza a 6 anni e garantiranno una protezione contro l’aumento dei prezzi in Italia. Sia il capitale che le cedole avranno un tasso reale annuo dello 0,25% per cui inferiore a quello dei bfp.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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