Che succede se i buoni fruttiferi postali si smarriscono? Molti se lo chiedono perché temono di perdere non solo il capitale investito ma anche gli interessi che sarebbero maturati alla scadenza. Niente paura, il duplicato si potrà richiedere quando si vuole ma ci sarà da attendere un po’ di tempo per ottenerlo. La procedura, però, è molto semplice anche se si tratta di titoli intestatati ai minori.
A chi si chiede se è poi possibile modificare l’intestazione originaria dei buoni per non avere alcun tipo di problema, la risposta è no.
Bfp: perché piacciono tanto?
Diceva Jane Bryant Quinn “non investite in nulla che sia troppo complicato per essere spiegato a un dodicenne medio”. E proprio così hanno fatto in molti investendo i propri risparmi nei buoni fruttiferi postali. Sono infatti dei prodotti molto semplici da capire: si accantona il denaro nel titolo scelto e alla scadenza si ottiene il guadagno pattuito al netto degli oneri fiscali.
Sicuramente il segreto del successo di questo prodotto è che per la sottoscrizione e il rimborso non si paga nulla. E poi si può chiedere il rimborso del capitale investito quando si vuole purché la richiesta avvenga entro il periodo di prescrizione. Quando quest’ultimo avviene, si perde infatti il diritto di ricevere sia il capitale investito che gli interessi nel frattempo maturati.
In più un altro segreto di cotanto successo è la tassazione agevolata al 12,50% sugli interessi nonché che i buoni sono esenti dall’imposta di successione.
Il duplicato, come fare per richiederlo
Si può sempre richiedere il duplicato di buoni fruttiferi postali smarriti/sottratti o distrutti previo espletamento della procedura di ammortamento. Nei tre casi su indicati, la duplicazione si potrà richiedere presso qualsiasi ufficio postale.
Ovviamente la richiesta andrà effettuata dall’intestatario del titolo o da un suo procuratore. Nel caso di buoni fruttiferi postali cointestati, invece, andrà fatta da tutti gli intestatari mentre nel caso di titoli intestatati ai minori dai genitori, in quanto esercenti la patria potestà. Potranno poi fare richiesta anche gli eredi nel caso i buoni siano caduti in successione.
Fatta tale operazione, l’ufficio postale affiggerà nei propri locali aperti al pubblico un “avviso/diffida” per trenta giorni consecutivi nel caso il valore nominale dei titoli sia uguale o sotto i 516,46 euro o per novanta giorni consecutivi nel caso di cifra superiore a quella indicata. Solo dopo tale periodo si potrà richiedere il duplicato per il quale si dovrà pagare 1,55 euro indipendentemente dal valore nominale dello stesso.