Potrebbe giungere già ad agosto la svolta per la questione dei buoni pasto non pagati. Sull’inchiesta Qui!Group, che a conti fatti costa ai dipendenti statali fino a 140 euro al mese di stipendio, è intervenuta in modo rassicurante il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. Avevamo dato pochi giorni fa la notizia ufficiale della disdetta con il fornitore Qui!Group a seguito dello scandalo dei buoni pasto non pagati che hanno spinto molti punti vendita a rifiutare questi ticket restaurant o ad accettarli solo in misura parziale, con disagio dei lavoratori che ne usufruivano.
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Mentre i sindacati minacciavano class action per i buoni pasto non spesi e ora senza valore e per il rischio di restare mesi senza questa copertura dei pasti nei giorni lavorativi, il ministro Bongiorno ha fatto sapere che la soluzione potrebbe arrivare molto prima del previsto.
Buoni pasto: cosa potrebbe cambiare da agosto
Già i primi giorni di agosto potrebbe essere confermato dunque un nuovo fornitore che rimpiazzerà la società Qui!Group dopo la risoluzione del contratto avvenuta “per reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali”. La nuova gestione potrebbe comportare il cambiamento di alcune regole nella spendibilità dei nuovi buoni pasto ma quello che più conta al momento è senza dubbio non lasciare i dipendente pubblici scoperti senza il rimborso pasti fuori busta paga. I prossimi giorni saranno cruciali per capire se veramente il governo riuscirà a risolvere l’empasse in tempi così brevi.