Abbiamo più volte affrontato il tema dei Buoni fruttiferi postali, presenti sul mercato italiano in varie tipologie. Poste Italiane distribuisce, però, anche altri prodotti di natura finanziaria e sempre emessi dalla Cassa depositi e prestiti. In questo articolo, esamineremo il piano di accumulo Buono 4 anni Risparmiosemplice. Cosa differenzia un piano di accumulo da un investimento in un’unica soluzione? La differenza è presto spiegata. Il primo si caratterizza per versamenti periodici, ovviamente remunerati da un certo tasso d’interesse. Nel caso di Risparmiosemplice, l’orizzonte temporale è relativamente breve, cioè di appena 4 anni.
Il Buono fruttifero postale ordinario rende meno dei BTp, ma ecco i punti di forza
Si tratta della possibilità per il risparmiatore di depositare anche piccole somme con periodicità mensile o bimestrale, a partire da 50 euro per volta. Il piano può essere integrato fino a un massimo di 10.000 euro nel corso dell’investimento. Il tasso d’interesse attualmente previsto è dello 0,60% all’anno, ma scatta solamente al termine del periodo di sottoscrizione, mentre sale all’1% nel caso in cui si effettuino almeno 24 versamenti. Per quanto appena scritto, significa che il piano di accumulo Buono 4 anni Risparmiosemplice richiede versamenti complessivi per almeno 1.200 euro (50 euro x 24), affinché scatti il tasso d’interesse “premiale” dell’1%.
Come funziona con gli interessi
Facciamo un esempio: decido di versare 100 euro al mese per 48 mesi, cioè per il periodo massimo di durata del piano di accumulo. Al termine del periodo, mi verrà liquidato un montante lordo pari a 4.994,90 euro, di cui 194,90 euro sono gli interessi e sui quali si sconta un’imposta del 12,50%, per cui gli interessi netti risulterebbero di 170,54 euro. Se, invece, versassimo nei 4 anni 240 euro per volta e per un totale di 20 volte, accumuleremmo un capitale sempre di 4.800 euro, su cui avremmo diritto a percepire un interesse dello 0,6% lordo, in quanto non avremmo raggiunto i 24 versamenti periodici.
Pertanto, bisogna considerare non solo la somma versata, bensì pure il numero dei versamenti, al fine di spuntare il tasso premiale. L’aspetto più interessante riguarda proprio l’interesse. Che sia lo 0,6% o l’1%, trattasi evidentemente di livelli assai bassi, ma si consideri che gli stessi Buoni fruttiferi postali offrono tassi di gran lunga inferiori, per non parlare dei BTp. E c’è anche di buono che l’interesse composto si applica retroattivamente a tutto il capitale, nonostante ci si privi della liquidità solo gradualmente, mentre sappiamo che lo stesso non si possa dire delle obbligazioni, né degli altri Buoni fruttiferi postali, che prevedono la corresponsione dell’interesse, a decorrere dalla data dell’investimento. Per contro, nel caso di disinvestimento anticipato, non vengono liquidati gli interessi.
Buoni fruttiferi postali 3 x 2, tassi d’interesse da sogno di questi tempi