Una signora in possesso di un Buono fruttifero postale datato 27 dicembre 2001 e dell’importo di 500 euro ci chiede di calcolarne il valore odierno. La gentile lettrice ci indica A1 quale serie di riferimento dell’emissione, ma andando a guardare lo storico dei buoni emessi da CDP e distribuiti da Poste Italiane, ci risulta che la serie A1 fosse in vigore fino al 22 ottobre 2001. Successivamente a tale data e fino al 2 maggio 2002, si passa alla serie A2.
Dunque, il Buono fruttifero postale di cui è in possesso ricade certamente nella serie A2, a meno che non ci sia stata indicata per errore una data diversa da quella effettiva.
- 3,25% primo anno;
- 3,50% secondo anno;
- 4% dal terzo al quinto anno;
- 4,75% dal sesto al nono anno;
- 5,50% dal decimo al quattordicesimo anno;
- 6,25% dal quindicesimo al ventesimo anno.
Buono fruttifero postale: montante alla scadenza
Facciamo presente che i suddetti tassi siano tutti al lordo dell’imposta del 12,50% e che questa andrà sottratta di anno in anno ai fini del calcolo. Sul punto, come sanno i lettori che ci seguono su Investireoggi, esiste una battaglia legale tra Federconsumatori e Poste Italiane. Ad ogni modo, noi dobbiamo seguire la procedura praticata dall’istituto. Al netto dell’imposta, i tassi diventano i seguenti:
- 2,84375% primo anno;
- 3,0625% secondo anno;
- 3,50% dal terzo al quinto anno;
- 4,15625% dal sesto al nono anno;
- 4,8125% dal decimo al quattordicesimo anno;
- 5,46875% dal quindicesimo al ventesimo anno.
L’investimento di 500 euro sale a 514,22 euro dopo un anno e a 529,97 euro dopo due anni. Al termine del quinto anno, sale ancora a 587,59 euro. Al nono anno, il montante diventa di 691,54 euro.