È arrivata un’altra vittoria inerente ad un buono fruttifero postale appartenente alla serie P ed emesso il 2 agosto 1987 di 5 milioni di lire. Il risparmiatore grazie all’ausilio dell’avvocato Luca Iannone si è rivolto all’Arbitro Bancario Finanziario lamentando il fatto che gli interessi comunicati dall’intermediario dal 21° al 30° anno non erano in linea con le condizioni riportate dietro al titolo. In tale luogo, infatti, c’era soltanto un timbro che disponeva degli importi da corrispondere fino al ventesimo anno senza disporre nulla per gli ultimi dieci anni.
Buono postale fruttifero serie P: le controdeduzioni dell’intermediario e la decisione del Collegio
L’intermediario chiamato in causa ha chiesto all’Arbitro Bancario Finanziario di rigettare il ricorso sottolineando la correttezza del suo operato. Ha affermato infatti di aver inserito sia davanti che dietro al buono fruttifero postale il timbro che indicava l’appartenenza alla serie Q con le relative condizioni.
Il Collegio di Napoli con decisione numero 12938 del 21 maggio 2019 ha sottolineato che per l’emissione del bfp, oggetto del ricorso, è stato utilizzato il modulo della serie P con apposizione timbro davanti e dietro della nuova serie Q/P e gli interessi fino al ventesimo anno. L’intermediario a supporto delle sue controdeduzioni ha affermato inoltre che con l’apposizione del timbro sul buono risultavano applicabili i rendimenti previsti dalla tabella allegata al Decreto Ministeriale del 1986 che ha cambiato gli interessi. Essa prevedeva il rendimento del 12% anche dal ventunesimo al trentesimo anno.
In base all’Orientamento dei Collegi dell’Abf anche quello di Napoli ha sottolineato che il sottoscrittore del titolo deve essere tutelato perché aveva riposto legittimo affidamento nelle indicazioni presenti sul titolo e quindi nella volontà dell’emittente di garantirgli un tasso di interesse più alto rispetto a quello che stabiliva il provvedimento del Governo.
Ricorsi buoni postale fruttiferi accettati: cosa sta succedendo adesso?
Purtroppo in questi ultimi mesi si riscontra inadempienza dell’intermediario e a questa pagina dell’Abf, ecco il link, si troverà la lista di tutti quelli che lo sono insieme alle sentenze nelle quali sono inadempienti. Il problema è che quando si verifica tale situazione, il risparmiatore deve attivare una nuova azione giudiziaria e non è detto che il Tribunale gli dia ragione nonostante porti come prova la decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario.
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