Quattro milioni di lire investiti in un buono fruttifero postale a metà degli anni ottanta quanto vale oggi? Sicuramente più di quanto varrebbe oggi lo stesso titolo. Gli interessi, infatti, prima erano più alti e proprio per questo i bfp erano il regalo preferito delle nonne per i nipoti. Sapevano infatti che con quel pezzetto di carta, un giorno, il loro caro avrebbe realizzato un piccolo sogno.
Con il passare degli anni, poi, si è assistito a un crollo degli interessi fino allo scorso mese di luglio.
La prescrizione
Chi ha nel cassetto un bfp del 1985 deve recarsi alle Poste per chiedere il rimborso. Avrà tempo fino al 31 dicembre 2025 ma non dovrà dimenticarsene altrimenti perderà non solo la cifra investita ma anche gli interessi maturati nel frattempo. Scatterà infatti la prescrizione che si verifica sempre dopo 10 anni dalla scadenza del buono fruttifero postale cartaceo.
Tornando a quest’ultimo, chi ne possiede uno del 1985 può scoprire quanto varrà grazie al calcolatore messo a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti, l’ente che emette i titoli. Nel calcolo, però, non è considerata l’imposta di bollo che dal 1° gennaio 2009 si calcola sul valore nominale di ogni singolo titolo. A partire dal 2012, invece, è applicata l’aliquota dello 0,10%, dal 2013 quella dello 0,15% e dal 2014 quella dello 0,20% che la stessa che si applica oggi.
Quanto vale un titolo del 1985?
Nel caso, ad esempio, avessimo sottoscritto un buono fruttifero postale ordinario il 19 ottobre del 1985, gli step da seguire saranno i seguenti.
Per quanto concerne l’importo, gli interessi lordi maturati saranno di 28.837,60 euro mentre il montante liquidato (la cifra che ci spetterà) sarà di 30.903,42 euro. Sarà poi Poste a calcolare l’imposta di bollo. Sicuramente non si diventerà ricchi con questo importo ma almeno si potrà mettere da parte una discreta somma da utilizzare per ogni evenienza futura, visti gli aumenti dell’ultimo periodo e quelli che ci attendono.