Essere Animali ha documentato la sofferenza dei maiali allevati negli stabilimenti fornitori del Prosciutto di Parma, uno dei più rinomati e acquistati in Italia. L’indagine condotta da Essere Animali ha evidenziato condizioni terribili in allevamenti a Cremona, Reggio Emilia, Bologna, Modena e Brescia.
Inchiesta – McDonald’s punta sulla carne fresca e perde clienti: ecco perché preferiamo una qualità peggiore.
Business del Prosciutto di Parma: l’indagine shock su quanto avviene negli stabilimenti
Essere Animali, l’associazione in difesa degli animali, ha documentato nello scorso mese di dicembre le condizioni in cui si trovavano i maiali all’interno di alcuni stabilimenti.
Fatturato stimato Prosciutto di Parma anno 2016
Il Noto marchio Dop di prosciutto che ogni anno fattura milioni di euro ha però cercato di censurare nuovamente le indagini. Ricordiamo che il 2016 è stato un anno in cui il consumo della carne è sceso drasticamente ma nonostante ciò Prosciutto di Parma ha chiuso con una produzione di 8.700.000 prosciutti e quindi in crescita del 2,8 % rispetto all’anno antecedente. Il primato di acquisti ovviamente c’è stato in Italia con circa il 68% mentre le esportazioni hanno toccato i 2.757.
Inchiesta – Acqua minerale, mercato in crescita, l’Italia è il paese che ne consuma di più ma cosa beviamo?
Ma la salute?
Essere Animali nella sua ultima indagine ha documentato la presenza di animali negli allevamenti delle province su citate agonizzanti. Alcuni avevano prolassi ed altri ernie ed infezioni, causate anche dal cannibalismo. Tale situazione risulta davvero incredibile dato che tali allevamenti forniscono un’azienda importante come Prosciutto di Parma. Nel video prodotto da Essere Animali si vede che gli allevamenti sotto accusa versano in condizioni igieniche disastrose con la presenza di topi che defecano anche nel mangime dei maiali. Inoltre questi ultimi risultano anche stipati in spazi ancora più ristretti di quanto detta la legge ed in sovraffollamento. Essere Animali ha inviato le immagini alle autorità competenti e ha chiesto di rivalutare la tipologia di allevamento intensivo che viene utilizzare non solo da tali stabilimenti, ma anche per la produzione del Prosciutto di Parma, considerato un’eccellenza del Made in Italy ed esportato anche in tutto il mondo.