Se c’è un aspetto positivo, che emerge dall’andamento delle borse negli ultimi mesi, è l’aumento della volatilità, sintomatico del progressivo sgonfiamento della bolla finanziaria, alimentatasi dopo il 2009, per effetto delle politiche ultra-accomodanti delle principali banche centrali, che dovendo sostenere le economie travolte dalla crisi, hanno azzerato i tassi e iniettato ingenti dosi di liquidità sui mercati. A conferma del trend, abbiamo anche l’S&P 500 Buyback Index, un indicatore poco noto, ma che ci aiuta meglio a verificare in che direzione starebbe andando il mondo della finanza.
Buyback azionario, cos’è
Letteralmente, il termine inglese significa “riacquisto” e, in effetti, si tratta di un’operazione di riacquisto di azioni proprie da parte di una società quotata in borsa. Perché ciò avviene? Le motivazioni possono essere diverse e concomitanti. Il “buyback” generalmente mira a remunerare i soci-azionisti. Infatti, quando una società impiega liquidità per acquistare le sue stesse azioni, poiché non può essere proprietaria di sé stessa, dovrà annullarle, con la conseguenza di ridurre in circolazione il numero dei titoli, che compongono il flottante libero. Meno azioni, però, spingono i corsi, in quanto la minore offerta, a parità di domanda, aumenta il prezzo dei titoli.