Il calciomercato di Serie A deve ancora partire, ma già sappiamo che sarà molto movimentato quest’estate. A differenza della precedente, quando non si mosse sostanzialmente foglia, stavolta le società di calcio in Italia, ma non solo, hanno estremo bisogno di ossigeno per tornare a respirare. Il presidente della Lega, Paolo Dal Pino, ha notato come il sistema calcio tricolore sia oberato da 5 miliardi di debiti e abbia perso 1 miliardo di ricavi con la pandemia. Numeri insostenibili alla lunga.
E così, è già caccia alle plusvalenze.
Suning ha intenzione di chiudere il calciomercato con plusvalenze per 100 milioni. Probabilmente, dovrà cedere anche qualche altro big, tra cui Nainggolan, in prestito al Cagliari e con un valore di mercato stimato da Transfermarkt in 6 milioni. Sarebbero meno dei 9,5 milioni ancora da ammortizzare. Vendendolo, l’Inter realizzerebbe una minusvalenza di almeno 3,5 milioni. Tuttavia, si libererebbe di un ingaggio lordo di circa 8 milioni. E l’altro obiettivo della proprietà cinese consiste proprio nel tagliare del 15-20% il monte-ingaggi da 150 milioni. Al netto, l’operazione avrebbe senso economico.
Calciomercato Serie A per fare cassa
L’Inter risparmierebbe anche rimpiazzando Antonio Conte con Simone Inzaghi in panchina. L’attuale allenatore della Lazio percepisce 2 milioni netti, mentre l’ormai ex nerazzurro ben 13,5.
Non sarà solo l’Inter a puntare sul calciomercato per fare cassa. Il Milan potrebbe vendere qualche suo gioiello e liberare in scadenza di contratto qualche stipendio ingombrante. A tale proposito, Hakan Calhanoglu farebbe le valigie alla fine di giugno e a parametro zero. Destinazione Juventus? Non si sa. Ma il mancato rinnovo farebbe risparmiare alla società sui 4,5 milioni lordi a stagione; cifra che si aggiunge ai 10,5 milioni del mancato ingaggio lordo di Gigio Donnarumma, rimpiazzato da Mike Maignan, che costerà 3,7 milioni lordi. Insomma, una cura dimagrante obbligata e che nei fatti si è trasformata in una sorta di “salary cap” alla bisogna.
La Serie A ha deciso che il monte-ingaggi dall’1 luglio dovrà essere per ciascuna squadra non superiore a quello di questa stagione. A partire dal 2022/2023, non dovrà eccedere il 90% e dal 2023/2024 non dovrà superare l’80%. Sono ammesse due eccezioni: eccedenze garantite da una fideiussione bancaria o sostenute da una ricapitalizzazione. In sostanza, non si potranno fare debiti per strapagare la rosa. Forse, in attesa che si muova in tal senso la UEFA, sebbene il presidente della FederCalcio, Gabriele Gravina, abbia fatto presente che un “salary cap” europeo sarebbe in contrasto con il diritto comunitario sulla libertà del mercato. E allora, giù con le plusvalenze per abbellire i bilanci, sperando che nel frattempo i ricavi caratteristici aumentino e che i costi diminuiscano o almeno smettano di crescere.