Salve, vi seguo sempre su investireoggi.it e non riesco a comprendere di preciso come facciate a calcolare le aspettative d’inflazione attraverso i bond indicizzati del Tesoro. Potete spiegarmelo, per favore?
Aspettative d’inflazione guida per investimenti
Il signore ci pone un quesito a cui rispondiamo volentieri e pubblicamente, così da cercare di togliere il dubbio alla più vasta platea possibile di nostri lettori, perlopiù piccoli investitori. Misurare le aspettative d’inflazione è un’operazione tutt’altro che semplice, coinvolgendo l’andamento di variabili nel futuro, esposte a numerosi fattori di incertezza.
Lo stesso dicasi per gli investimenti. Quando acquisti un bond con cedola fissa, stai ottenendo un dato rendimento nominale. Non sai se sarà sufficiente a compensare la perdita del potere di acquisto. Da qui la necessità di calcolare le aspettative d’inflazione del mercato. Possono rivelarsi errate in eccesso o per difetto, ma rappresentano una buona valutazione del rischio. Del resto, l’alternativa consisterebbe in una previsione “fai da te” certamente meno affidabile.
Bond indicizzati in Italia: BTp Italia e BTp€i
Come si fa a misurare le aspettative d’inflazione? Uno dei metodi più ricorrenti sul mercato obbligazionario consiste nel calcolare il rendimento reale dei bond indicizzati (BTp Italia per l’inflazione italiana, BTp€i per l’inflazione Eurostat) e di raffrontarlo con il rendimento nominale offerto dal bond dello stesso Tesoro con cedola fissa e analoga durata. Qual è il concetto? Se il mercato sconta un certo tasso medio annuo d’inflazione, evidentemente acquisterà il bond indicizzato emesso dal medesimo soggetto a un rendimento inferiore a quello offerto dal bond con cedola fissa per l’esatta percentuale scontata.
Formula per calcolo rendimento bond
E come possiamo calcolare il rendimento reale di un bond indicizzato? Esattamente come avviene per calcolare il rendimento nominale di qualsiasi altro bond. Ecco la formula:
- R = [(|100 – P / P | + 1)¹/A] + [(C / P) +1]
dove R sta per rendimento, P per prezzo di mercato, A per anni residui alla scadenza e C per Cedola. Ad esempio, se acquistassimo, a 105 un bond di durata residua esattamente pari a 10 anni e con cedola del 7%, il rendimento sarebbe il seguente:
- R = [(100 – 105| / 105 + 1) ¹/10 + [(7 / 105)] = 6,20%
E adesso facciamo un esempio concreto con il BTp Italia 28 giugno 2030 e cedola reale 1,60% (ISIN: IT0005497000). Il bond è indicizzato all’inflazione italiana. Vogliamo capire quali siano le aspettative d’inflazione nel nostro Paese da qui ai prossimi sei anni. La sua attuale quotazione di mercato è di 95,89 centesimi mentre scriviamo. E la sua durata residua risulta essere di 6,09 anni. Ecco il suo rendimento reale:
- R = [|100 – 95,89|/ 95,89 + 1]¹/6,09 + [(1,60 / 95,89)] = 2,36%
Aspettative d’inflazione differenza tra rendimento nominale e reale
A questo punto dobbiamo confrontare il rendimento reale appena trovato con quello offerto da un bond del Tesoro con simile scadenza e cedola fissa. Faremo riferimento al BTp 1 marzo 2030 e tasso 3,50% (ISIN: IT0005024234), che sul mercato secondario è molto liquido. Esso rende il 3,48%. La differenza tra i due valori (rendimento nominale – rendimento reale) è positiva e pari a circa l’1,10%. Questo è il tasso d’inflazione medio annuo che il mercato si attende in Italia da qui al 2030. Possiamo affermare che abbiamo al momento aspettative d’inflazione molto contenute. Con la speranza che si rivelino corrette.
Grazie per i suoi indicazioni e delucidazioni a riguardo.
Saluti .