Fra i vari requisiti per ottenere la Naspi, cioè l’indennità economica di disoccupazione, è necessario aver versato un certo numero di contributi settimanali. L’Inps calcola ed eroga la Naspi sulla base dell’anzianità contributiva.
L’argomento è spesso trascurato da chi perde il lavoro non sapendo che esistono dei limiti da rispettare. Del resto, l’informativa è abbastanza complessa e per calcolare quanto spetta di Naspi è spesso necessario rivolgersi ai Caf.
I contributi per ottenere la Naspi
Come spiega la normativa, per ottenere la Naspi è necessario avere almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei 4 anni che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
Per contribuzione utile alla Naspi si intende anche quella dovuta, ma non versata, e sono valide tutte le settimane retribuite. E’ necessario, però, che la contribuzione risulti erogata o dovuta per ciascuna settimana una retribuzione non più bassa dei minimali settimanali stabiliti dalla legge.
Per il rispetto del requisito contributivo, si considerano utili i seguenti versamenti:
- contributi previdenziali da lavoro subordinato;
- contributi figurativi per maternità obbligatoria;
- di periodi di lavoro all’estero in paesi comunitari o convenzionati;
- di periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni;
- per lavoro nel settore agricolo purché tali versamenti non siano prevalenti nel ultimo quadriennio;
- per malattia e infortunio sul lavoro;
- cassa Integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore;
- contratti di solidarietà, risalenti nel tempo e utilizzati in concreto a zero ore;
- assenza per permessi e congedi fruiti dal lavoratore;
- aspettativa non retribuita per funzioni pubbliche elettive o cariche sindacali.
I versamenti esclusi dal calcolo
Non sono invece validi per la Naspi i versamenti di contributi effettuati in costanza di lavoro effettuato al estero con Paesi non convenzionati con l’Italia o senza accordi bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione.
Sono esclusi dal calcolo Naspi anche i contributi versati dai lavoratori iscritti alla Gestione Separata e quelli derivanti da rapporto di lavoro in somministrazione, con contratto di lavoro intermittente e i lavoratori inseriti nelle procedure di riqualificazione professionale.