Il Ministero dello Sviluppo Economico, ha deciso di far scattare le sanzioni per i call center, che violino il mancato rispetto sulle norme della privacy. Sono stati effettuati molti controlli da gennaio ad oggi, che hanno riscontrato eccessive violazioni relative alla privacy nei confronti dei soggetti contattati. Il Ministero dello Sviluppo Economico, ha inoltre creato un gruppo di lavoro di circa 80.000 addetti, per sottoporre i criteri di assegnazione delle gare e delle tutele per i lavoratori che perdono le commesse.
Call center all’estero: violazioni e sanzioni
Un cittadino, quando chiama un call center, deve essere informato sul Paese estero in cui l’operatore con cui parla è fisicamente collocato, per poter scegliere che il servizio richiesto venga trasferito nel territorio nazionale. ma vale anche per le telefonate in entrata: il cittadino che viene contattato da un call center, deve essere informato sul Paese in cui l’operatore è fisicamente collocato. Il mancato rispetto di tale disposizione prevede una sanzione amministrativa pecunaria di € 10.000 per ogni giornata di violazione. (art. 24 bis del decreto n.83 del 2012). L’annuncio è stato dato il 15 gennaio 2014, durante la riunione del Tavolo di settore, che ha visto la partecipazione di dirigenti del Ministero del Lavoro, delle associazioni datoriali Assocontact e Asstel e delle segreterie nazionali dei sindacati di categoria (TLC).
Chiamate call center: nuovi strumenti a difesa della privacy
Il Garante della Privacy Antonello Soro annuncia nuovi strumenti per stanare chi ci molesta e di aumentare le sanzioni estendendo la responsabilità delle violazioni anche alle imprese committenti. Antonello Soro ha riferito che le chiamate promozionali indesiderate sono una violazione della privacy e in alcuni casi sono un fenomeno insopportabile. Dal 2011 ad oggi ci sono state 18 mila denunce, per questo motivo il Garante ha deciso da poco di preparare nuove iniziative di auto-difesa.