Spread in calo ai livelli più bassi dallo scorso marzo. Il differenziale di rendimento tra BTp e Bund a 10 anni è sceso nella mattinata di oggi a 125 punti base. In pratica, i rendimenti decennali italiani superano quelli tedeschi per la medesima scadenza dell’1,25%. I primi viaggiano in queste ore appena sotto il 3,50%. Agli inizi di luglio, all’apice delle tensioni politiche in Francia, erano risaliti al 4,10%, a premio fino a circa 160 punti sui titoli tedeschi.
Terzo taglio dei tassi BCE in arrivo
Il calo dello spread riflette il taglio dei tassi di interesse in corso.
Rating agenzie in aggiornamento
Ci sono buone probabilità che il calo dello spread prosegua nelle prossime settimane. Non solo perché la BCE dovrebbe tagliare i tassi anche a dicembre e nel corso dell’intero 2025. Già da questa settimana le agenzie di rating torneranno ad aggiornare i loro giudizi sui titoli di stato italiani. Venerdì 18, a borse chiuse, sarà la volta di S&P e Fitch. Entrambe valutano i BTp con rating BBB e outlook “stabile”. Una settimana dopo toccherà a Dbrs, il cui giudizio BBB(high) e outlook “stabile” è ad oggi il più alto assegnato dagli istituti internazionali. Seguiranno il 22 novembre Moody’s (Baa3 e outlook stabile) e il 29 Scope (BBB+ e outlook stabile).
C’è la possibilità che almeno una delle suddette agenzie migliori il suo giudizio sull’Italia.
Calo spread ancora insufficiente
Determinante sarà la presentazione oggi della legge di Bilancio per il 2025. Il governo Meloni deve evitare accuratamente di compiere passi falsi. Può approfittare del clima di fiducia accordatogli dagli investitori per colmare le distanze con la Francia, ridottesi già ai minimi dalla primavera del 2010. Appena mezzo punto percentuale separa ormai i BTp e gli Oat a 10 anni. Ma i rendimenti italiani restano i più alti nell’Eurozona, cosa che dobbiamo ricordare per non cedere all’autocompiacimento quando analizziamo il calo dello spread. La manovra finanziaria dovrà apparire al contempo rigorosa nell’intento di tagliare il deficit e di sostegno alla crescita economica. Esercizio non facile, ma assolutamente necessario.