Barack Obama vuole trascorrere l’ultimo anno e poco più alla Casa Bianca, concentrandosi su uno dei temi clou delle sue campagne elettorali: la lotta ai cambiamenti climatici. Dopo la riforma sanitaria, la controversa Obamacare, entrata in vigore nel 2014, il presidente svelerà stasera agli americani i punti salienti del suo “Clean Power Plan”, il piano sulle energie pulite, che punta a tagliare entro il 2030 le emissioni di gas serra del 32% rispetto ai livelli del 2005, più del 30% finora previsto dalla bozza legislativa.
Piano anti-inquinamento è già un caso politico
Ma non sarà un tema facile da affrontare in patria, quando mancano pochi mesi alle elezioni primarie dei due schieramenti politici, in vista delle elezioni presidenziali del novembre 2016. Si annunciano già numerosi ricorsi da parte delle società e degli stati, mentre resta da vedere come farà l’amministrazione a fare passare tali proposte al Congresso, dove i repubblicani hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Luke Popovich, vice-presidente dell’ufficio comunicazioni dell’Associazione Industria Estrattiva, descrive il piano Obama sulle energie “tutto sacrifici e niente guadagni”. Replica Gina McCarthy, a capo dell’EPA, l’Agenzia governativa di Difesa dell’Ambiente, che stima in 8,4 miliardi di dollari il costo complessivo delle misure ventilate dall’amministrazione, a fronte di benefici tra i 34 e i 54 miliardi. “Vi diranno che non ci sono benefici”, ha dichiarato, “che il piano non è fattibile, ma si sbagliano”. La vicenda ha già fatto irruzione in campagna elettorale. Il repubblicano Marco Rubio, in un discorso di ieri in California, ha attaccato la Casa Bianca, sostenendo che il suo piano sarebbe sostenibile solo dalle famiglie più ricche, che potranno permettersi di pagare la bolletta della luce anche un paio di centinaia di dollari di più, ma per una mamma single di Tampa (Florida), spiega, il suo costo salirà di 30 dollari al mese sarà una catastrofe. Intanto, un sondaggio realizzato da Pew ha trovato che su 23 temi, gli americani intervistati collocano quello sui cambiamenti climatici al 22-esimo posto come priorità con una percentuale del 38%, anche se in crescita del 10% rispetto a un anno fa. Resta, quindi, la distanza tra opinione pubblica americana e l’amministrazione Obama sul tema e c’è da scommettere che sarà battaglia senza quartiere tra un anno, quando democratici e repubblicani cercheranno di mandare un loro uomo alla Casa Bianca per il dopo Obama.