Licenziarsi e cambiare lavoro. Più della metà degli italiani vorrebbe farlo ma in pochi vanno fino in fondo, per paura di peggiorare ulteriormente la propria situazione. E’ innegabile che oggi, in piena crisi occupazionale, lasciare il lavoro è da molti considerato un azzardo. Ma c’è modo e modo di farlo: avere un piano B è una strategia intelligente. Ecco tre vie che rappresentano un modo cauto di cambiare lavoro (e vita in alcuni casi).
Vuoi cambiare posto di lavoro o settore?
La prima domanda che ogni lavoratore che ha risposto SI alla domanda “vuoi cambiare lavoro?” concerne il motivo di insoddisfazione: riguarda quel posto di lavoro nello specifico oppure l’intero settore professionale? Nel primo caso si può provare a cambiare quello che nello specifico crea problemi: ad esempio magari si può chiedere di essere spostati di reparto se non si hanno buoni rapporti con i colleghi oppure si possono valutare cambi di turno se il problema nasce da una difficoltà di gestire gli orari o il traffico per raggiungere la sede dell’ufficio.
Guardarsi intorno prima di cambiare lavoro
Se questo non è possibile, o se si sente l’esigenza di cambiare non solo lavoro ma proprio settore o addirittura città, non resta che dare le dimissioni. Ma anche in questo caso è consigliabile fare il passo solo quando si hanno le spalle coperte. Iniziare quindi gradualmente a guardarsi intorno, valutando offerte, annunci o eventualmente facendo corsi di aggiornamento e preparazione e poi fissare colloqui di lavoro precisando che si ha un periodo di preavviso da rispettare per lasciare il precedente lavoro in caso di assunzione.
E’ proprio il lavoro a non andare bene?
Ultimo consiglio per evitare di pentirsi della scelta di lasciare il lavoro è quello di essere sinceri con se stessi: a volte nella vita ci sono tante cose che non vanno per il verso giusto e si tende a dare la colpa al lavoro o ai colleghi trasferendo su di loro tutte le proprie frustrazioni. Per questo è importante dedicarsi al tempo libero e coltivare i propri interessi personali: se siete più soddisfatti della vostra vita extralavorativa forse perfino andare a lavoro potrebbe pesarvi meno, anche quando non è il lavoro dei sogni.
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