È vero che basta cambiare operatore per non pagare le bollette arretrate? Con l’ingresso del mercato libero per quanto riguarda le forniture di luce e gas, lo stesso mercato è diventato molto più appetibile e concorrenziale. Gli utenti possono godere di maggiori vantaggi dovuti al libero mercato dal momento che i prezzi di vendita, le fasce orarie e tutto ciò che incide sulle bollette possono essere determinate liberamente dalle aziende che forniscono il servizio. Il libero mercato però ha ha avuto per il settore inevitabili controindicazioni.
“Gentile redazione, volevo porvi all’attenzione una situazione che si è verificata a casa di mio fratello, che ha ricevuto una bolletta dell’energia elettrica molto salata, nonostante i consumi quasi irrisori di energia che ha a casa. La bolletta in questione è quella della luce arrivata ad agosto con scadenza il 4 settembre. Premetto che la bolletta è relativa ai consumi di giugno e luglio, mesi che mio fratello ha trascorso fuori dall’ambiente domestico e quindi escludendo il frigorifero, con poco consumo di luce. Invece nella bolletta si è ritrovato con 18 euro di canone RAI da pagare e con 30 tra consumo e quota fissa, l’IVA è il CMOR da 190 euro. Ed è proprio quest’ultima voce che non riesco a comprendere e che ha portato la bolletta ad una cifra che mio fratello non può permettersi di pagare. Tanto è vero che il fornitore ha già provveduto a mandare una lettera di sollecito perché la bolletta non è ancora saldata. Come mai si è verificato tutto questo? Vorrei sapere se mio fratello è costretto a pagarla la bolletta o può evitare?”
Le bollette vanno pagate, perché i rischi sono tanti e spesso gravi
Non pagare le bollette delle utenze domestiche, soprattutto della corrente elettrica può essere assai pericoloso. Infatti si rischia il distacco della corrente con le inevitabili problematiche di vita e di nuovo allaccio.
Ecco perché cambiare fornitore rimanda soltanto il problema delle bollette non pagate
Adesso quella che stava diventando una prassi non funziona più. Infatti è nato da tempo il CMOR, acronimo di Contributo di morosità. Si tratta dello strumento attraverso il quale il cliente moroso non può più farla franca nel non pagare le bollette al fornitore precedente. E quest’ultimo ha più facilità nel rientrare del credito vantato. Infatti con questa voce che finisce nelle bollette di chi ha cambiato fornitore, come nel caso del fratello del nostro lettore, la nuova ditta fornitrice ha il compito di incassare per conto della precedente. E non versare il CMOR produce i medesimi effetti anche nel fornitore nuovo, con le procedure di riduzione, sospensione e distacco del servizio.
Come funziona il CMOR
Per avviare il meccanismo però, ci sono regole che le aziende fornitrici del servizio devono adottare.