Gentile Dottoressa.
Le scrivo per capire se quanto riportato dal sito di cui al link che Le inoltro sia o meno corretto: ovvero che “il contribuente [direi il cittadino] non deve inviare all’Agenzia delle Entrate alcuna dichiarazione contenente il cambio di residenza.”
I fatti: Mi sono vista rifiutare dalla asl RM2 un cambio del medico di base richiesto successivamente alla richiesta di cambio della residenza – procedura che purtroppo nei municipi di Roma difficilmente ha tempi brevi in particolare in questo periodo di RdC mi dicono gli addetti – poiche’ dai dati della tessera sanitaria risulto residente presso il precedente indirizzo. Faccio presente tra l’altro di stare tornando nella mia precedente residenza e che la precedente variazione presso l’abitazione del genitore sempre nel comune di Roma e’ stata da me fatta meno di 12 mesi fa allo scopo di poter fruire del congedo straordinario per assistere mio padre con invalidita’ riconosciuta, ricevendo per questo la nuova tessera elettorale nonché’ il tagliando per la patente e altre comunicazioni ufficiali. Nel municipio di rientro peraltro mi dicono che il cambio e’ effettivo sin dal momento dell’inoltro della comunicazione anche se la richiesta verra’ ‘lavorata’ in 20/40 gg, ovvero si intendera’ retroattiva, tant’e’ che mi hanno avvertito dei possibili controlli e di verificare il nome sul citofono.
Il motivo del rifiuto, a detta della sportellista, e’ non il fatto che i dati della tessera sanitaria non siano ancora aggiornati (testuale: le asl, i municipi e l’agenzia delle entrate non comunicano tra loro!) bensi’ perche’ la sottoscritta e’ TENUTA a recarsi c/o l’agenzia delle entrate per la dovuta comunicazione e non lo ha fatto! Come del resto nel precedente cambio poiché infatti non ero stata messa a conoscenza di questo eventuale ‘obbligo’.
Ho chiesto di poter parlare con il dirigente asl ma essendo sabato non era presente ne’ i numeri che mi hanno fornito dopo aver insistito, che sono peraltro risultati un fax e una utenza ovviamente al momento non raggiungibile, sono serviti al chiarimento da me richiesto.
Spero possa darmi Lei qualche informazione certa, anche al fine di dar seguito ad un eventuale reclamo all’amministrazione che si e’ resa protagonista del fatto che riferisco.
La ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
Cambio di residenza: a chi va comunicato?
Quando si chiede un cambio di residenza non basta compilare la dichiarazione di cambio presso gli uffici del Comune con allegate le copie dei documenti di identità proprie e dei familiari conviventi, è necessario adempiere anche ad altre pratiche burocratiche che elencheremo di seguito.
Il cambio di residenza è possibile in diverse modalità quali:
- recarsi personalmente al comune per compilare l’apposito modulo
- compilare il modulo ed inviarlo al comune via fax, mail o posta ordinaria
- inviare il modulo attraverso posta elettronica certificata
Ma una volta comunicato il cambio di residenza al comune lo stesso va comunicato anche:
- al datore di lavoro per apportare le modifiche per pratiche contributive e previdenziali (anche relativamente a visite fiscali)
- al medico di famiglia per poter eseguire il cambia con apposita richiesta tramite Asl di appartenenza
- all’Agenzia delle Entrate per modificare l’indirizzo cui inviare eventuali comunicazioni e per la variazione del proprio profilo fiscale
Il cambio del medico di famiglia, però, non è subordinato alla relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate, essendo due comunicazioni che hanno un carattere non legato tra loro e motivazioni differenti. In ogni caso, l’Agenzia delle Entrate, è messa a conoscenza del cambio al massimo entro la successiva dichiarazione dei redditi in cui, appunto, viene chiesto il domicilio al 1 gennaio dell’anno della dichiarazione.
Avendo effettuato diversi cambi di residenza le posso assicurare che mai mi è capitato che alla richiesta di cambio del medico mi sia stato rifiutato per la non comunicazione dello cambio all’Agenzia delle Entrate.