Cambio euro-dollaro verso la parità?
Un esempio? A inizio dicembre del 2006, lo spread era la metà di quello odierno e il cambio euro-dollaro ancora a 1,32. L’anno successivo, il primo si era quasi azzerato e il secondo saliva a 1,46. Il divario tra i rendimenti risale sopra i 100 punti base nel 2013, anno in cui la Federal Reserve pre-annuncia il ritiro graduali degli stimoli monetari, ampliandosi costantemente, in corrispondenza a un indebolimento della moneta unica verso il biglietto verde.
Il superamento dei 200 bp segna un nuovo corso, potendo anticipare una fase di ulteriore deprezzamento dell’euro e a questo punto il raggiungimento della parità non potremmo più escluderlo, considerando che un anno fa, a fronte di un cambio euro-dollaro simile al livello odierno, lo spread era di 50 punti più basso.