Cambio euro-dollaro sottovalutato del 20%, ce lo dice il panino

Cambio euro-dollaro sottovalutato del 20%: è il risultato di un'analisi condotta con il Big Mac Index. E la Germania avrebbe una moneta svalutata del 22%, quasi il doppio dell'Italia.
8 anni fa
3 minuti di lettura

Avete mai sentito parlare del Big Mac Index? E’ stato presentato per la prima volta nel 1986 dall’Economist, in qualità di metodo per valutare quale dovrebbe essere il cambio tra due valute, sulla base del costo della vita nei due paesi. Il ragionamento è semplice: prendiamo un panino con le stesse caratteristiche in tutti i paesi (sottinteso, quello del McDonald) e si confrontano i prezzi medi fissati in ognuno di essi. Se in uno stato costa 5 e in un altro 2, significa che che quello che compro nel primo con 5 unità di una valuta posso comprarlo nell’altro con 2 unità, per cui il cambio corretto dovrebbe attestarsi tra le due valute a (5 : 2) 2,5.

Sulla base di questi calcoli, nel gennaio di quest’anno è risultato che il cambio euro-dollaro corretto sarebbe di 1,30, ovvero che la moneta unica sarebbe sottovalutata del 20% rispetto ai valori attualmente registrati sul mercato valutario, dove ieri si attestava a 1,07.

Mediamente, infatti, nell’Eurozona un panino costerebbe 3,88 euro, mentre negli USA 5,06 dollari. Pertanto, un euro dovrebbe comprare 1,30 dollari e non gli 1,05-1,07 di queste ultime sedute. Analizzando i dati degli ultimi anni, notiamo che il cambio euro-dollaro sarebbe sottovalutato sin dalla metà del 2014, ovvero quando sull’annuncio di imminenti stimoli monetari della BCE, iniziò a scendere sotto 1,30. Viceversa, risultata sopravvalutato del 50% contro il dollaro nel 2008, quando arrivo a 1,60. (Leggi anche: Cambio euro-dollaro, parità o rimbalzo?)

Il cambio euro-dollaro nei vari paesi dell’Eurozona

Poiché l’Eurozona è l’unione di 19 economie diverse, andiamo a scoprire quale sarebbe il cambio ideale per alcune di esse. Iniziamo dalla Germania: un panino costerebbe mediamente qui meno di 3,80 euro, per cui i tedeschi dovrebbero commerciare con gli USA a un cambio di 1,34. In Italia, invece, il costo medio sale a 4,20 euro, cosa che ci spinge a concludere che anche per noi l’euro sarebbe troppo debole verso il dollaro.

Il cambio corretto sarebbe per la nostra economia di 1,20. In Francia, a fronte di un costo medio di 4,10 euro, il cambio dovrebbe essere di 1,23, in Spagna di 1,28, a conferma di alcune analisi di questi anni, secondo cui l’economia spagnola risulterebbe tra le più competitive dell’area.

Dunque, rispetto al cambio di 1,046, assunto come riferimento per valutare la correttezza del rapporto tra euro e dollaro, si ha che la Germania godrebbe di una moneta del 22% più debole rispetto ai loro fondamentali, l’Italia del 12,5%, la Francia del 15% e in Spagna del 18%. Non fate vedere questi dati a Donald Trump! (Leggi anche: Dazi USA contro la Germania sull’euro debole)

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Cani senza guinzaglio, arriva la multa: quanto si rischia?

pace fiscale
Articolo seguente

Tasse: è possibile pagare di meno col “saldo e stralcio”