Cambio euro-dollaro verso i minimi dal 2002, ma da Berlino notizie contrastanti

Cambio euro-dollaro ai minimi da 14 anni, ma il raggiungimento della parità non è ancora scontato. Vediamo i segnali in arrivo oggi dalla Germania.
8 anni fa
1 minuto di lettura

 

 

Quantitative easing, niente più stimoli?

Cosa c’entrano i prezzi alla produzione tedeschi con il cambio euro-dollaro? I primi dovrebbero anticipare la tendenza dell’inflazione al consumo nella prima economia dell’unione monetaria, per cui stiamo avendo conferma che i venti di deflazione sarebbero alle nostre spalle e che i prezzi dovrebbero accelerare la ripresa nei prossimi mesi. Se così è, il “quantitative easing” della BCE non avrebbe più ragione di essere potenziato e, pertanto, di ulteriori stimoli monetari Mario Draghi non ne varerebbe più.

Il QE è stato prorogato fino a tutto il 2017, anno in cui la Fed tornerà ad alzare i tassi di 100 punti base, stando alle attese. Il clima resta sostanzialmente “bearish” per il cambio euro-dollaro, ma forse un po’ meno di quanto credano quanti pronosticano un raggiungimento della parità.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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