Cambio fisso in crisi: dopo la lira egiziana, un’altra valuta rischia di saltare

I cambi fissi non vanno più tanto di moda, come segnala l'ennesimo caso di "peg" in crisi: dopo la lira egiziana, vacilla il naira della Nigeria.
8 anni fa
2 minuti di lettura

 

 

Un mercato nero nel mercato nero

Quello che sta succedendo in Nigeria, però, ha del curioso, perché non solo la banca centrale ha fissato un cambio ufficiale molto più forte dei fondamentali, ma con alcuni blitz effettuati dagli agenti della sicurezza tra i cambia-valute illegali, è stato loro imposto di non scambiare naire contro dollari a un tasso superiore a 400.

In sostanza, le autorità nazionali hanno introdotto un cap persino sul mercato nero, che per definizione sarebbe sfuggente ai controlli ufficiali.

Si è creato così un mercato parallelo, all’interno dello stesso mercato nero. Diversi agenti di cambio fuori legge, infatti, offrono dollari contro naire a tassi superiori al 400 imposto, ma solo a una cerchia ristretta di clienti, quelli di cui maggiormente si fidano, volendo evitare di finire in galera, come hanno minacciato le autorità.

Ci sono due buone notizie, però, per la pur inefficiente banca centrale nigeriana. La prima è che l’accordo OPEC, prossimo ad essere raggiunto alla fine di questo mese, per quanto possa essere di breve respiro, darebbe al paese africano il tempo di respirare un po’, essendo la sua economia basata sulle estrazioni di petrolio. Secondariamente, i contratti forward a un anno segnalano che tra 12 mesi il mercato si attenderebbe un cambio a quota 442, cioè del 29% più debole di quello attuale ufficiale, ma un po’ più basso di quello vigente oggi al mercato nero. Quanto meno, la pressione sull’istituto potrebbe non crescere più nei prossimi mesi, sempre che tutto vada nel verso giusto. (Leggi anche: Petro-valute sotto pressione e ora capitola la Nigeria)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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