Crema Nivea accusata di razzismo, polemiche su campagna pubblicitaria Facebook

Una pubblicità della Nivea scatena polemiche per il contenuto apparentemente razzista. Ma sarebbe solo una di una lunga serie di campagne pubblicitarie poco riuscite.
8 anni fa
2 minuti di lettura

Non tutte le ciambelle riescono col buco, così come non tutte le campagne pubblicitarie raggiungono l’obiettivo. Ne sa qualcosa la società tedesca di produzione della Nivea, la crema idratante al centro delle proteste da parte dei clienti nel Medio Oriente. Cos’è accaduto? Sul finire della scorsa settimana, la società ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook per i followers mediorientali. In esso compare un messaggio promozionale, che ritrae una donna di schiena e la scritta “White Is Purity” (“Bianco è Purezza”).

Apriti cielo! Il post è stato commentato da svariati clienti arrabbiati con la società, accusandola di razzismo.

“Ma dai, Nivea. E’ così razzista che non so da dove iniziare, senza parole”, scrive tale Scott Bellows. E di commenti simili se ne trovano a decine. Non tutti hanno trovato il post offensivo. C’è chi lo ha condiviso, ma per una ragione che non ha reso affatto contenta la società, ovvero sostenendo di apprezzarne il messaggio di “supremazia della razza bianca” sulle altre. (Leggi anche: Pubblicità YouTube, boicottaggio multinazionali reca danni a Google)

Già nel 2011 piovute accuse di razzismo su Nivea

Fatto sta che il post è rimasto pubblicato per tutto il fine-settimana ed è stato rimosso solo lunedì dalla controllante Beiersdorf, che si è anche scusata su Facebook, sostenendo di promuovere i valori della diversità e che le discriminazioni sarebbero contrarie alla sua policy. Sarà, ma il danno era stato compiuto. Se l’intento era di fare rumore, Nivea ci è riuscita in pieno, ma non nella direzione desiderata.

Il guaio per la società tedesca è che la gaffe di questi giorni non è la prima di questo tipo. Già nel 2011 fu al centro di altri attacchi, dopo avere promosso una pubblicità cartacea, che ritraeva un uomo dall’aspetto afro e riportando la scritta “Dannazione, guardati. Ri-civilizzati!”. (Leggi anche: Fake news e siti odio mettono a dura prova la pubblicità online)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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