Campi estivi bambini: novità detrazione spese centri come quelle scolastiche?

Detrazione campi estivi bambini: proposta per equipararli alla scuola
8 anni fa
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I campi estivi per bambini e ragazzi sono un’opportunità ludica ed educativa ma per alcuni genitori, soprattutto per quelli che lavorano e che non possono contare sul prezioso aiuto dei nonni o di baby sitter, sono spesso una vera e propria necessità organizzativa in estate, prima e dopo le ferie. Da questa considerazione si sviluppa la proposta Adoc (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) di rendere detraibili le spese per i campi estivi come avviene per quelle scolastiche. Solo un’utopia o si tratta di un’idea realizzabile e sostenibile economicamente?

Centri estivi per bambini? Costano troppo e i genitori rinunciano

Come ha spiegato Roberto Tascini, presidente dell’Adoc, riportando i dati di uno studio interno, il 60% delle famiglie italiane rinuncia al campo estivo per i figli, pur riconoscendone la validità, per motivi economici.

Solo una famiglia su quattro, quindi circa il 25%, riesce a mandare i figli in uno di questi campi per almeno una settimana d’estate. I numeri quindi parlano chiaro.

I prezzi dei centri estivi privati variano in base a diversi elementi: numero di bambini per gruppo, servizi offerti e inclusi, zona, orario etc. I Comuni prevedono tariffe accessibili soprattutto per nuclei familiari con reddito basso e sconti dal secondo figlio ma i posti sono limitati. Se invece di delegare la normativa ai regolamenti comunali si riuscisse a prevedere delle regole nazionali per le detrazioni di queste voci di spesa, la possibilità di frequentare i centri estivi diventerebbe più concreta per molti genitori. Si tratta di una misura di welfare assolutamente importante e di cui tantissimi genitori potrebbero approfittare.

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Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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