L’installazione della canna fumaria è spesso oggetto di liti condominiali: si tratta in effetti di un lavoro edile che “scomoda” diversi permessi e presuppone alcuni requisiti che è bene conoscere prima di progettare un simile intervento.
Serve il permesso dei condomini per predisporre la canna fumaria? Quali sono le distanze minime previste dalla legge con i vicini di casa?
Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Canna fumaria: serve il permesso di costruire?
C’è solo un caso in cui l’installazione di una canna fumaria richiede il rilascio del permesso a costruire: quando rappresenta un’opera di palese evidenza rispetto alla sagome del palazzo.
La sentenza del TAR Piemonte n. 1052/2013 ha inoltre stabilito che, se la canna fumaria assume rilevanza urbanistico funzionale autonoma, dovrà essere installata nei limiti inderogabili sulle distanze di cui al d.m. 1444/1968 altrimenti l’opera costituisce innovazione abusiva e, quindi, illegittima.
A quale distanza va montata la canna fumaria?
L’articolo 890 c.c. in merito alle distanze dei comignoli con canna fumaria, rimanda ai regolamenti locali. Tuttavia, come ha precisato una recente sentenza della Cassazione in merito, va distinto il caso in cui il regolamento edilizio comunale imponga distanze minime da quello in cui invece manchino certe disposizioni. Anche nella seconda ipotesi esiste pur sempre una presunzione di nocività e pericolosità ma quest’ultima ha carattere relativo e non assoluto e, dunque, può essere superata da accertamenti concreti.
Resta fermo l’obbligo di non superare il limite di tollerabilità delle immissioni in riferimento alla dispersione dei fumi.
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