Anche se sono soli 90 euro annui (meno di 10 euro al mese), il canone RAI resta sempre una spesa di cui gli italiani ne farebbero volentieri meno. Chi può, quindi, ne chiede l’esenzione se ne ha i requisiti.
E proprio con riferimento all’esenzione canone RAI per il 2023 sta per passare un secondo treno, dopo il primo del gennaio di questo stesso anno.
Alla stazione per l’esenzione bisogna arrivare per il 30 giugno 2023. Anche se stavolta si tratta di un treno che avrà come destinazione soltanto un esonero parziale, ossia esclusivamente per il secondo semestre dell’anno.
Ma andiamo con ordine.
Presupposto e esenzione canone RAI
Il canone RAI è la tassa che colpisce il possesso del televisore in casa. Dal 2016 si paga sulla bolletta dell’utenza elettrica, in quanto da quella data, il legislatore ha introdotto la presunzione secondo cui, chi è intestatario di utenza elettrica domestica residenziale si presume anche possessore di televisore.
Per chi è intestatario di utenza ma che non possiede in nessuna casa un apparecchio televisivo c’è un modo per non vedersi addebitare il canone. Ossia, inviare all’Agenzia Entrate una dichiarazione sostitutiva di non detenzione (compilando il quadro A del modello).
Per l’invio sono previste due scadenze annue. Il 31 gennaio e il 30 giugno. In pratica, chi ha inviato la dichiarazione entro il 31 gennaio 2023, ha l’esonero per l’intero anno 2023 (quindi, non paga proprio il canone). Chi, invece, ha salato la scadenza del 31 gennaio, può ancora inviare la dichiarazione sostitutiva entro il 30 giugno 2023. In tal caso, tuttavia, l’esenzione dalla tassa si avrà solo per la seconda parte del 2023. Pertanto, si risparmiano solo 45 euro.
Ci sono poi altri casi di esonero, come ad esempio, l’esenzione canone RAI over 75 (in tal caso, però, requisiti e scadenze sono diversi rispetto all’esonero per la non detenzione di TV).
Il pagamento della tassa
Come detto, per chi NON ha esenzione, la tassa sul possesso TV si paga mediante addebito in bolletta della luce. In dettaglio, il canone RAI è addebitato:
- 10 quote annuali di pari importo (da gennaio ad ottobre) per chi riceve la fattura mensilmente
- 5 rate bimestrali da 18 euro, per chi riceve la bolletta ogni due mesi.
Solo laddove non è possibile l’addebito, il canone RAI si deve pagare con Modello F24. E’ il caso, ad esempio, in cui il canone è dovuto dall’inquilino che non è intestatario dell’utenza elettrica.
Esonero canone RAI 2023, come non perdere la seconda chance
Dunque, chi può avere l’esenzione canone RAI 2023 per il non possesso di TV e non ha inviato la relativa dichiarazione sostitutiva entro il 31 gennaio scorso, può farlo ora entro il 30 giugno 2023. In tal caso risparmierà la tassa solo per 6 mesi.
Inviando la dichiarazione dopo il 30 giugno 2023 ed entro il 31 gennaio 2024, non ci sarà esenzione per il 2023 ma solo per il 2024.
Si tenga presente che la dichiarazione sostitutiva ha validità annuale. Quindi, bisogna ripresentarla ogni anno anche se già inviata l’anno prima.
In merito alle modalità di invio, il modello si trasmette via web tramite l’applicazione web disponibile sul sito di Agenzia delle Entrate (ci si può rivolgere anche ad un intermediario). In alternativa si può inviare una PEC con firma digitale all’indirizzo [email protected]. Il modello lo si può anche spedire in forma cartacea, mediante spedizione a mezzo del servizio postale all’Ufficio Canone TV – c.p.22 Torino – per plico raccomandato senza busta unitamente a copia di un valido documento di riconoscimento.