Matteo Salvini è stato sconfessato dal suo compagno di partito, nonché ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: è quasi certo, infatti, che il canone Rai 2023 resterà nella bolletta della luce. La promessa elettorale dell’ormai ex capitano non si realizzerà, l’odiata tassa sulla televisione pubblica dovrà essere pagata anche nel 2023 congiuntamente alle bollette della luce. Le associazioni dei consumatori protestano, mentre i lavoratori della Rai gioiscono.
La nota del MEF sul canone Rai 2023 in bolletta
Canone Rai 2023 in bolletta, ecco cosa si legge in una nota del MEF.
“”La milestonePnrr trova il suo fondamento nell’esigenza di tutela della concorrenza del mercato dell’energia elettrica e si basa sulle proposte Agcom, la quale non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali”.
E il requisito della trasparenza risulta essere assolutamente rispettato. Le parole rilasciate dal dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti lasciano poco adito a dubbi, e Matteo Salvini sembra doversene fare una ragione.
Le proteste delle associazioni dei consumatori sul canone Rai 2023 in bolletta
Una nota associazione a difesa dei consumatori parla di una vera e propria vessazione nei confronti degli utenti, il canone Rai 2023 in bolletta deve essere abolito completamente. Le polemiche si accendono ogni anno. La televisione pubblica può essere concorrenziale anche senza il pagamento dell’imposta da parte di coloro che usufruiscono il servizio, in più rappresenta un ulteriore aggravamento del peso delle bollette elettriche, in una fase storica in cui i rincari sono arrivati al 122%.
L’Unione Nazionale Consumatori è intervenuta sulla questione sottolineando come il canone Rai in bolletta rappresenti “un onere improprio non legato ai consumi di elettricità”. Il parere dell’Agcom, che non aveva sollevato alcuna criticità dal punto di vista della concorrenza nel mercato dell’energia, risale al 2015, quando l’Unione Europea non aveva ancora sollevato dubbi sul rispetto delle regole di mercato e soprattutto sul fatto che non è possibile chiedere ai fornitori di energia di riscuotere un’imposta non legata al proprio settore di mercato.
Ma come effettuare la disdetta dal canone Rai 2023?
Ma c’è sempre la possibilità di effettuare la disdetta dal canone Rai. Innanzitutto, occorre chiarire di che tipologia di imposta si tratti. Non basta infatti non guardare la Rai per non pagare il canone, perché in realtà si tratta di una tassa sul possesso degli apparecchi televisivi. Ma chi utilizza un monitor per vedere la televisione deve pagare comunque il canone? La risposta è no, perché il pagamento è connesso al possesso di un apparecchio in grado di ricevere le radio frequenze. Se il monitor non è collegato tramite spinotto all’antenna non occorre pagare il canone. E cosa succede con una smart tv? Ebbene, se è collegata tramite spinotto all’antenna, occorre pagare; se la si utilizza esclusivamente per lo streaming, allora è possibile non pagare.
Effettuare la disdetta è estremamente semplice. Il suggerimento è di agire entro il 31 dicembre 2022 ed il modulo è scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate. La dichiarazione è estremamente semplice, in poche parole bisogna dire di non possedere un apparecchio televisivo. Ma quali sono le sanzioni? Ebbene, se una persona dichiara il falso, vale a dire che possiede un apparecchio televisivo, il reato imputato è di falso ideologico, ed è penalmente perseguibile.