Canone RAI 2024, in transito il secondo treno per l’esenzione

Chi non ha chiesto esenzione canone RAI 2024 entro il 31 gennaio, può salire sul secondo treno in transito fino a giugno
9 mesi fa
2 minuti di lettura
canone rai
Foto © Licenza Creative Commons

Per chi non ha la TV in casa, ogni anno passano due treni su cui salire per avere l’esenzione canone RAI. Per il 2024 il primo è già transitato. L’appuntamento era per il 31 gennaio scorso. Chi è riuscito a prenderlo in tempo non pagherà la tassa per l’intero anno.

Chi prenderà il secondo, invece, dovrà accontentarsi di un’esenzione solo parziale.

Il canone RAI ricordiamo è una tassa a tutti gli effetti. Una tassa il cui presupposto che fa scattare l’obbligo di pagamento è il possesso del televisore in casa.

Si paga una sola volta per anno, a prescindere dal numero di TV presenti in casa, o meglio, nel nucleo familiare.
L’importo, dal 2024, è sceso a 70 euro annui, in luogo dei precedenti 90 euro.

Come si paga dal 2016

Dal 2016, il tributo è pagato mediante addebito diretto sulla bolletta della luce e non più con bollettino di c/c. Da quell’anno, infatti, il legislatore “presume” che chi è intestatario di utenza elettrica domestica residenziale è anche possessore di TV. Quindi, deve pagare il canone.

Se il contribuente, nonostante sia intestatario di utenza elettrica, non possiede nessun televisore può comunicarlo all’Agenzia Entrate. In questo modo riesce ad evitare l’addebito in bolletta.

Per avere l’esenzione canone RAI in questione bisogna trasmettere all’Agenzia la dichiarazione sostitutiva di NON detenzione TV. Per l’invio, il legislatore prevede due scadenze diverse. Tuttavia, l’applicazione del beneficio varia a seconda di quale delle due scadenze si rispetti.

Canone RAI 2024, in passaggio in secondo treno per l’esenzione

Con riferimento al canone RAI 2024, per chi ha inviato la predetta dichiarazione sostitutiva entro il 31gennaio 2024, l’esenzione sarà totale per l’intero anno. Dunque, niente canone.

Chi ha saltato la scadenza del 31 gennaio ha la chance di inviare la dichiarazione sostitutiva entro il 30 giugno 2024, che essendo domenica può slittare al 1° luglio.

In tal caso, tuttavia, l’esenzione canone RAI 2024 sarà limitata al solo secondo semestre dell’anno.

Non rispettando nemmeno la scadenza del 1° luglio, non si avrà più possibilità di sottrarsi per quest’anno all’esenzione, salvo l’ipotesi in cui si rientri in altri casi (ad esempio nell’esenzione canone RAI per anziani).

L’invio della dichiarazione sostitutiva può essere fatto con diverse modalità. Può farsi tramite l’applicazione web disponibile sul sito di Agenzia delle Entrate (direttamente o anche tramite intermediario incaricato). Oppure si può fare una PEC all’indirizzo [email protected] (occorre la firma digitale). In alternativa si può presentare il modello cartaceo mediante spedizione a mezzo del servizio postale all’Ufficio Canone TV – c.p.22 Torino – per plico raccomandato senza busta unitamente a copia di un valido documento di riconoscimento.

Ricordiamo che la dichiarazione sostitutiva ha validità annuale. Ne consegue che coloro che l’hanno inviata lo scorso anno, devono rimandarla se, in presenza del requisito, intendono avere ancora l’esenzione.

Riassumendo…

  • la legge di bilancio 2024 ha ridotto il canone RAI a 70 euro annui (rispetto ai precedenti 90 euro)
  • la tassa è riscossa dallo Stato con addebito sulla bolletta della luce
  • chi nonostante intestatario di utenza elettrica NON possiede TV, può chiedere esenzione inviando dichiarazione sostitutiva non detenzione TV all’Agenzia Entrate
  • se la dichiarazione sostitutiva è stata mandata entro il 31 gennaio 2024, scatta esenzione canone RAI 2024 per l’intero anno
  • se, la dichiarazione sostitutiva è inviata dopo il 31 gennaio 2024 ma entro il 1° luglio 2024, l’esenzione sarà solo per il secondo semestre.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

concordato preventivo biennale
Articolo precedente

Concordato preventivo biennale, le cause di decadenza

Articolo seguente

Certificate di EFG International sulle materie prime con rendimento annualizzato del 9,65%