Per il pagamento del canone RAI continua a valere la modalità di pagamento con addebito diretto nella fattura dell’utenza elettrica residenziale. Ciò almeno fino a tutto il 2021. Dal prossimo anno, infatti, potrebbe ritornare il versamento del canone tramite bollettino postale com’era prima che entrasse in vigore l’addebito in bolletta (ossia prima del 2016).
L’importo del canone RAI e l’addebito in bolletta
L’addebito del canone RAI direttamente sulla fattura dell’utenza elettrica è stata fortemente voluta dal legislatore per attenuare l’elevata percentuale di evasione fiscale degli italiani in merito alla tassa sul possesso del televisore in casa.
Ecco, quindi, che dal 2016 è vigore la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica residenziale si presume anche possessore di televisore e, pertanto, come tale obbligato a versare il canone RAI.
Oggi il canone annuo è pari a 90 euro ed è addebito in rate bimestrali da 18 euro ciascuna. Solo dichiarando all’Agenzia delle Entrate che, nonostante si è intestatari di utenza elettrica, non si possiede alcun televisore si evita di dover pagare la tassa. Sono, comunque, previsti casi di esenzione (ad esempio quello degli over 75 con reddito non superiore a 8.000 euro).
Quando la bolletta non indica l’addebito
Potrebbe accadere che, nonostante intestatari dell’utenza elettrica e possessori di televisore, arrivi una fattura che non contenga l’addebito del canone RAI.
Come comportarsi in tale ipotesi al fine di provvedere, comunque, al pagamento e, quindi, non evadere la tassa?
In tal caso, come spiegato sul sito della RAI dedicato al canone, in caso di mancato addebito, occorre verificare con la propria impresa elettrica il tipo di contratto stipulato e controllare se il canone viene addebitato nella bolletta successiva. In caso contrario, l’importo dovuto deve essere versato utilizzando il modello F24.
I codici tributo da inserire nel modello sono: “TVRI” (per rinnovo abbonamento); “TVNA” (per nuovo abbonamento).
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