Il calcio manda la RAI nel pallone e il canone potrebbe aumentare per colpa dei calciatori

Rischio di aumento canone RAI come conseguenza dell’investimento da 190 milioni di euro per l’esclusiva dei campionati mondiali di calcio
2 anni fa
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Canone Rai

Mancano pochi giorni ancora all’inizio del mondiale di calcio in Qatar. Un’edizione straordinaria possiamo dire. E ciò per due motivi. In primis per noi italiani non c’è la nazionale. La mancata qualificazione, per la seconda volta consecutiva, è stata amara da buttare già. In secondo luogo questa volta si gioca in un periodo dell’anno che in genere non si è mai abbinato alla competizione internazionale. I mondiali si sono sempre giocati d’estate. Questa volta, invece, si giocano in autunno (fischio d’inizio il 20 novembre 2022 e si prosegue per circa un mese fino alla finalissima).

Non solo non siamo andati al mondiale, ma noi italiani ora corriamo anche il rischio di un aumento canone RAI. Si perché l’altro paradosso è che adesso che l’Italia non parteciperà, la televisione nazionale si è assicurata i diritti in esclusiva per trasmettere tutte le partite. Un investimento di circa 190 milioni di euro, fatto prima che l’Italia subisse l’eliminazione a vantaggio della Macedonia negli spareggi qualificazione.

L’ultima edizione mondiale in esclusiva RAI

L’ultima edizione in cui la RAI ha trasmesso i mondiali in esclusiva fu quella in Corea del 2022. Poi quelle successive furono di Sky.

L’investimento fatto adesso per i mondiali del Qatar rischia di formare un buco nella casse della televisione pubblica nazionale. Senza l’Italia l’appeal si ridurrà notevolmente. Molti saranno gli appassionati che non guarderanno le partite. Ci saranno certamente picchi di share quando per i match di cartello e certamente per la finalissima che, comunque, ha sempre il suo fascino.

Attenzione però all’amara sorpresa. Si voglia sperare che il buco causato dall’investimento mondiale non debba poi pesare sulle tasche degli italiani con un aumento canone RAI.

Canone RAI, oggi è 90 euro l’anno

Oggi la tassa sulla televisione è assestata su 90 euro annui, spalmati con addebito in rate sulla bolletta della luce.

Dal 2016, infatti, vige la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza domestica residenziale è anche possessore di TV e, quindi, come tale deve pagare il canone.

Il pagamento è in

  • 10 rate da 9 euro ciascuna, se il proprio fornitore della luce emette fattura mensile
  • rate da 18 euro ciascuna, se il proprio fornitore della luce emettere fattura bimestrale.

L’unico modo per non pagare il canone RAI è quello di rientrare nei casi di esenzione previsti a livello legislativo. Ad esempio esenzione canone RAI over 75. Oppure quando, pur essendo intestatari di utenza elettrica residenziale, non si possiede alcuna televisore. In quest’ultimo caso è sufficiente inviare all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di non detenzione.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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