Si parla spesso del canone Rai, di chi deve pagarlo o delle scadenze. Meno affrontato è il tema sui controlli dello stesso, uno dei modi principali per evitare l’evasione della tassa sulla TV. Partiamo con una definizione semplice del canone Rai, che non è altro che un’imposta sul possesso del televisore che va pagata, anche se questo non viene mai acceso e se il contribuente non guarda nessuno dei canali della TV di Stato. A controllare il pagamento della tassa è l’Agenzia delle Entrate, che ha la facoltà di accedere alle banche dati e ispezionare chi non ha versato l’importo dovuto.
La tempistica dei controlli e come avvengono
Dal momento che non è stato pagato il canone, l’Agenzia delle Entrate può richiederne tutti gli arretrati per i successivi 10 anni, periodo che coincide con la prescrizione del canone Rai. Ma come avvengono i controlli sulla tassa in questione? La maggior parte delle volte le verifiche fiscali sono effettuate a campione, in altri casi quando scaturiscono dei dubbi sull’attendibilità delle dichiarazioni sostitutive. In quel momento l’Agenzia delle Entrate, attraverso la consultazione della banca dati, potrà risolvere il dubbio rilevando l’irregolarità e il non pagamento. Per identificare la falsa autocertificazione è necessario, altresì, incrociare i dati provenienti dall’anagrafe tributaria, il gas, l’energia elettrica, il sistema idrico, comuni e altri soggetti privati. A questo va aggiunta l’effettivo possesso della Tv, che preclude, di fatto, il pagamento dell’imposta. A questo punto può intervenire la Finanza, che avrà libero accesso all’abitazione, posta l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica e rispettando delle condizioni di garanzia del contribuente, per controllare se effettivamente è presente o meno un televisore. Sarà il giudice a rilasciare il mandato, solo nell’eventualità di gravi indizi di evasione, riferiti agli incroci di dati sopracitati.
Come non pagare il Canone Rai
Dal 2016 la tassa sula TV viene riscossa con la bolletta della luce a uso residenziale. Per evitare il pagamento dell’imposta, è necessario mandare per via telematica l’autocertificazione, dove si dichiara di non possedere l’apparecchio, in alternativa si può intestare la bolletta ad un familiare che già paga la tassa, ma in questo caso l’intestazione dovrebbe essere non residenziale; ciò prevede il pagamento di tariffe più alte. A tal proposito sono già state notate le prime anomalie da parte società della luce, che hanno notato delle doppie intestazioni a uso residenziale.