Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 98 del 14 aprile 2020, del decreto MISE 20 dicembre 2019, sono confermati anche per quest’anno gli stessi importi dovuti per il Canone RAI speciale, ossia quello pagato da coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare, o che li impiegano a scopo di lucro diretto o indiretto ed indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti (quale ad esempio, visione di videocassette dimostrative, filmati, televideo, ecc.).
La RAI tende la mano alle imprese
L’art. 1 del decreto MISE menzionato stabilisce, dunque, che per l’anno 2020 i canoni di abbonamento speciale per la detenzione fuori dell’ambito familiare di apparecchi radioriceventi o televisivi, i canoni di abbonamento speciale dovuti per la detenzione di apparecchi radiofonici o televisivi nei cinema, teatri e in locali a questi assimilabili rimangono fissati secondo le misure nelle tabelle 3 e 4 allegate al decreto ministeriale 29 dicembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 6 febbraio 2015. Le disposizioni contenute nel presente decreto hanno effetto dal 1° gennaio 2020. La tabella 3, si riferisce al canone dovuto da bar, ristoranti, alberghi ecc. Per il dettaglio degli importi è possibile consultare il sito della RAI al seguente link: http://www.canone.rai.it/Speciali/Categorie.aspx. Ciò che è importante considerare è che per l’allegato 3 ad esempio è prevista una suddivisione per categoria di attività e quindi, l’ammontare del canone dipende dal tipo di attività esercitata.