Stanno per arrivare sul mercato nuove obbligazioni “spazzatura” emesse da Carnival Corp. La società ha annunciato che le collocherà sul mercato per la settimana prossima. Obiettivo: riacquistare metà del bond emesso nell’aprile dello scorso anno per un importo di 4 miliardi di dollari e con cedola dell’11,50%. Un tasso altissimo per una scadenza soltanto triennale. Eppure, quel costo fu un boccone amaro che l’emittente dovette ingoiare un anno fa per restare a galla in piena pandemia.
Carnival Corp è uno dei principali colossi crocieristici al mondo e con il Covid ha dovuto fermare la sua attività.
Secondo le prime indicazioni, le nuove obbligazioni spazzatura di Carnival offriranno un rendimento in area 4-4,125%. Nulla, se si considera per l’appunto che poco più di un anno fa la società fu costretta a indebitarsi a un tasso annuo dell’11,5%. Oggi, quel debito si acquista sul mercato secondario a un rendimento del 3,6%. Adesso, il riacquisto di quelle obbligazioni avverrebbe a una quotazione di 114,25. Qualora l’operazione riuscisse a un costo del 4%, sui 2 miliardi di dollari di buyback Carnival otterrebbe un risparmio annuale di circa 150 milioni.
Boom delle obbligazioni spazzatura
Del resto, il mercato delle obbligazioni spazzatura sta assistendo a una riduzione dei costi come mai prima. In media, negli USA un bond con rating da BB+ in giù offre un rendimento ormai sotto il 4%. All’apice della crisi nel marzo 2020, sfiorava l’11,40%. Gli investitori stanno mostrandosi molto fiduciosi sulla capacità delle società poco solide di emergere da questa pandemia. La corsa al loro debito segnala proprio questo. E le politiche monetarie ultra-accomodanti delle banche centrali in questa fase sostengono questo umore e l’appetito per il rischio.
Nel caso di Carnival Corp, tuttavia, i rischi legati alla pandemia non sembrano essere finiti. La variante Delta minaccia la ripresa delle crociere, così come del turismo nel suo complesso. C’è di positivo che l’abbassamento dei costi delle obbligazioni spazzatura sta consentendo agli emittenti di porre rimedio agli alti tassi di indebitamento patiti nei primi mesi della pandemia. E di per sé migliora l’outlook finanziario, comunque vadano le cose.