Bollette, contro i rincari bonus 3.000 euro: a chi tocca il beneficio?

Cosa ha previsto il governo sui fringe benefit per i lavoratori dipendenti e sul caro bollette di luce acqua e gas.
2 anni fa
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Una cosa che per pensionati, lavoratori e famiglie sta diventando un problema sono le bollette e il loro aumento esponenziale. Per i lavoratori dipendenti però, ecco il vantaggio che il governo ha loro dedicato con un importante intervento normativo. Nel quarto decreto Aiuti, grazie all’extra gettito fiscale ecco 9,1 miliardi di finanziamenti per sostenere aziende e lavoratori contro il caro bollette. E tra le iniziative sale l’esonero fiscale sui fringe benefit aziendali.
“Gentili esperti, sono un lavoratore dipendente ed ho sentito parlare di 3.000 euro di bonus ai lavoratori dipendenti.
Ma di che bonus si tratta? Non ho capito nulla, mi dicono che è un rimborso sulle bollette. Spetta anche a me che sono un dipendente di una azienda metalmeccanica?”

Contro il caro bollette una novità del governo Meloni

Lo hanno ribattezzato contributo contro il caro bollette. Ed è proprio il bonus da 3.000 euro di cui parla il nostro lavoratore dipendente. Ma più che un aiuto ai lavoratori contro il caro bollette, si tratta di un intervento che il governo ha deciso di mettere in atto contro l’inflazione che in questi ultimi mesi è salita al livello esponenziale. E si punta a dare manforte ai lavoratori dipendenti del settore privato (infatti esclusi sono gli statali), aumentando le loro buste paga. A dire il vero un intervento del genere era già stato partorito dal governo Draghi, solo che l’attuale esecutivo presieduto da Giorgia Meloni ha deciso di aumentare il limite che è passato così dai 600 euro previsti dal precedente esecutivo ai 3.000 euro di oggi. Parliamo dell’esenzione fiscale relativa ai cosiddetti fringe benefit aziendali. Un intervento che riguarda il 2022 e che di fatto produce vantaggio sia nelle buste paga per i lavoratori dipendenti che come sgravio fiscale per l’azienda.

Come funziona la novità sui fringe benefit

Esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali fino a 3.000 euro, anche attraverso il rimborso delle utenze domestiche di luce, acqua e gas oltre che naturalmente alle classiche misure di welfare aziendale collegate ai fringe benefit.
Questo è il perimetro di intervento del governo con il decreto Aiuti quater. Per i dipendenti, qualsiasi contributo erogato dall’azienda è esentasse, cioè non è imponibile. Un netto vantaggio se consideriamo che i fringe benefit in genere sono tassati al 10%. Tutto ciò che è erogato ai dipendenti per l’azienda invece diventa deducibile dai suoi redditi. Questo il vantaggio per i datori di lavoro.

Un bonus che non va richiesto e che resta facoltativo per le aziende

Ciò che va sottolineato è che nel caso in cui questi benefit siano indirizzati verso il rimborso delle bollette di luce, acqua e gas, queste possono trovare luogo solo nel caso in cui le utenze riguardano una casa ad uso abitativo dei lavoratori dipendenti. Agevolazioni fiscali anche per le case in affitto e per gli appartamenti come quelli condominiali. Infine, una cosa che bisogna dire al nostro lettore è che il bonus non è automatico. Dipende dal suo datore di lavoro. In effetti le aziende sono libere di utilizzare o meno questa opportunità, perché è una facoltà che il decreto Aiuti lascia proprio al datore di lavoro. Proprio per questo nessuna domanda da parte dei lavoratori o da parte delle aziende per questo genere di bonus è prevista essendo una facoltà del datore di lavoro concederlo o meno ai suoi dipendenti.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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