L’aumento del costo delle materie prime e dei generi di prima necessità (caro prezzi), la crisi e le difficoltà di interi settori produttivi hanno pesanti ripercussioni sul mondo del lavoro e sui pensionati. Con queste parole, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, chiedono al premier Draghi un confronto immediato sulla questione.
La difficile situazione economica, sociale, occupazionale che si sta determinando a seguito del drammatico conflitto in corso, proseguono i rappresentanti delle tre sigle, nella missiva inviata al Primo Ministro Italiano, richiede una convocazione urgente, al fino di instaurare un tavolo di confronto finalizzato ad adottare misure capaci di tutelare le condizioni di vita di cittadini, che stanno diventando a dir poco insostenibili.
Caro prezzi, qualcuno sta speculando
Gli abitanti del nostro Paese, da quando è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina, ed in virtù della sanzioni imposte alla Russia stessa dagli altri Paesi europei e dall’America, stanno assistendo ad un aumento vertiginoso dei prezzi. La cosa preoccupante è che tale incremento non sta interessando i beni di lusso, bensì i beni e servizi di prima necessità
Dal carburante alle altre materie prime indispensabili per la sopravvivenza quotidiana (pasta, pane, gas, energia elettrica, materiale edile per le costruzioni, ecc.).
Il tutto si sta ripercuotendo sul nostro stile di vita. Buste paga e pensioni non aumentano allo stesso livello dell’inflazione. Bisogna fermare questa escalation con interventi urgenti e mirati, a partire da una riduzione del peso delle accise su benzina e gasolio. Bisogna altresì indagare su chi, approfittando del momento, specula.
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