Carta d’identità elettronica: attiva solo nel 17% dei Comuni, quanto costa negli altri paesi

Nel 2018 la carta d’identità elettronica dovrà entrare a pieno regime in tutti i Comuni italiani ma per adesso solo il 17% è attivo. Quanto costa negli altri paesi?
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7 anni fa
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Entro la fine del 2018 sarà davvero possibile per le amministrazioni comunali riuscire a diffondere a pieno regime la carta d’identità elettronica? L’intenzione è quella di arrivare, entro fine anno, alla copertura completa ma sembra proprio che per adesso soltanto un numero esiguo di carte d’identità elettroniche siano state attivate, si parla di 1.492.243 su 60 milioni di italiani residenti. Ci troviamo di fronte ad un nuovo bluff?

Solo il 17% attive, la corsa contro il tempo può iniziare

I numeri parlano abbastanza chiaro.

Il sito del ministero dell’Interno relativo alla carta di identità elettronica ha fornito le cifre attuali, meno di un milione e mezzo di carte attivate. Questo significa che su 7960 comuni soltanto 1407 sono operativi in tal senso, per tutti gli altri la carta di identità elettronica è ancora una chimera e non è detto che i tempi vengano rispettati. Se poi rapportiamo i numeri italiani agli paesi europei, il confronto fa ancora più male.

Quanto costa negli altri paesi

Mentre in Italia il Ministero dell’Interno ha stabilito nella cifra finale di 22,21 euro il costo per attivarla (16,79 euro per la produzione e la spedizione e 5,42  euro per i diritti di segreteria) negli altri paesi Ue, il costo è più alto ma di contro la carta è già disponibile da tempo. In Grecia, Slovacchia, Ungheria e Francia, ad esempio, è gratis. Non si paga nulla per averla mentre è davvero cara in Austria dove costa 61,50 euro per chi ha più di 16 anni. Relativamente cara anche in Finlandia e Irlanda, rispettivamente 53 euro per chi ha più di 18 anni e 35 euro. In Spagna costa meno dell’Italia, 15 euro, mentre in Germania il costo varia in base all’età: 22,80 euro per i giovani fino a 24 anni e 28,80 euro per tutti gli altri.

Di recente, un articolo di Repubblica, aveva denunciato anche i templi biblici per ottenere un appuntamento per la suddetta carta a Roma.

Si arrivava anche a 4 mesi di attesa con una media di 1 mese e mezzo. Tutto ciò a causa delle mancate disdette che fanno saltare date e allungano i tempi. I soliti metodi all’italiana viene da dire.

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