La carta igienica rappresenta uno dei maggiori sprechi nella nostra economia domestica, ma rappresenta anche un settore capace di produrre un fatturato annuo di ben 8,5 miliardi di euro e da questo si comprendono le campagne pubblicitarie martellanti. Secondo dati aggiornati, si stima che, in media, ogni italiano consumi circa 4 chili di carta igienica all’anno: essa non viene utilizzata soltanto per l’igiene personale, ma anche per soffiare il naso o asciugare le mani. L’impatto economico e ambientale è molto elevato.
Gli sprechi della carta igienica e l’impatto ambientale: alcune riflessioni
Anche se 4 chili pro-capite di carta igienica non sembrano una cifra troppo alta, essa lo è per le nostre tasche e, ancor di più, per l’impatto ambientale. A questo punto, una curiosità: si racconta che James Spears, padre della famosa cantante Britney Spears, abbia dovuto ‘bloccare’ le spese pazze della figlia che, come carta igienica, utilizzava soltanto quella griffata Louis Vuitton, spendendo circa 2500 dollari all’anno.
Al di là di queste curiosità, il problema riguarda anche e soprattutto l’impatto ambientale: in primo luogo, si calcola che, per produrre carta igienica, occorra abbattere circa 270mila alberi all’anno – cifra molto elevata; in secondo luogo, la questione riguarda l’inquinamento. Si tratta di materiale perlopiù non riciclabile (la maggior parte della nostra carta igienica viene dai paesi asiatici e soltanto il 2% è riciclabile), per cui rappresenta un vero pericolo per l’ambiente.
Come ridurre i consumi e risparmiare carta igienica: l’idea dei giapponesi
Come fare per ridurre i consumi di carta igienica? La risposta è molto semplice: evitare un uso compulsivo. Si tratta, insomma, non di diventare più sporchi, ma di ricordare una regola aurea: dopo essere andati in bagno, occorre sempre lavarsi con acqua e sapone, per cui un uso eccessivo della carta può risultare inutile.
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