La carta prepagata è uno strumento di pagamento, emesso da banche o da Poste Italiane (nel quale caso, assume il nome di Postepay), non dotata di codice Iban e non collegata ad alcun conto corrente. Ne consegue, che il titolare può ottenerla, anche se non è mai stato cliente di alcuna banca e pur essendo sprovvisto di un conto bancario. Dunque, il possesso di una carta prepagata non è indice di affidabilità creditizia, dato che non suppone che il chi la usa abbia un conto di appoggio.
Carte prepagate, come funzionano
Non è nemmeno obbligatorio registrarsi in alcuni casi, ma in questi casi la carta prepagata è al portatore, non nominativa, soggetta a diverse limitazioni, prima tra tutte il plafond di cui si può usufruire. E’ evidente, infatti, che altrimenti la carta prepagata potrebbe essere utilizzata per aggirare il divieto di pagare in contanti oltre una certa soglia (3.000 euro, a partire dall’1 gennaio 2016). Dunque, come funziona? Vado da una banca, che emette la carta, consegnando al funzionario la somma in contanti corrispondente all’importo da caricare sulla stessa, oppure carico sulla stessa un importo trasferito da un mio conto corrente bancario o postale. Una volta attivata, posso utilizzarla come una normale carta di credito o un bancomat per fare acquisti o ritirare di volta in volta denaro in contante agli ATM.