Cartelle esattoriali e rottamazione, cosa fare se non si può pagare la prima rata

Cosa può fare adesso il contribuente che non ha i soldi per pagare la prima rata della rottamazione delle cartelle esattoriali il 31 ottobre 2023.
1 anno fa
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cartelle
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Per le cartelle esattoriali sta per arrivare la prima scadenza fondamentale per i contribuenti che hanno chiesto la definizione agevolata dei loro debiti. Infatti il 31 ottobre sta per arrivare è quel giorno è prevista la prima scadenza della rottamazione quater. Una scadenza fondamentale la prima, perché altrimenti la domanda di rottamazione delle cartelle diventa come se non sia stata mai fatta. Ecco perché anche chi ha delle evidenti difficoltà nel trovare i soldi per pagare la prima rata farebbe bene a trovarli dal momento che i rischi sono di perdere i benefici della sanatoria.

La prima rata diventa come step decisivo per dare il via alla sanatoria. Sono tantissime le lettere dei contribuenti interessati della rottamazione delle cartelle che ci chiedono se è possibile adesso evitare di pagare la prima rata magari posticipando la scadenza dietro istanza all’Agenzia delle Entrate riscossione. Un tipico esempio è il quesito seguente:

“Buongiorno, sono uno dei contribuenti che ha partecipato alla rottamazione delle cartelle. Mi chiedevo se potevo rimandare il pagamento della prima rata magari cumulandola insieme a quella di novembre perché è un momento di ristrettezze economiche da parte mia e non credo di trovare i soldi per pagare già entro fine mese ciò che devo. Il problema della decadenza si può superare magari producendo una nuova istanza all’Agenzia delle Entrate riscossione?”

Arriva la prima scadenza della rottamazione quater, ecco la guida

Come dicevamo, sono tantissimi i lettori che ci chiedono se è possibile rimandare il pagamento della prima rata per quanto riguarda la sanatoria delle cartelle conosciuta meglio come rottamazione. Man mano che si avvicina la data di scadenza per la prima rata del piano di dilazione o del pagamento unico, i contribuenti iniziano a chiederci se è possibile cambiare qualcosa nella sanatoria. Purtroppo come previsto dal governo è scaduta il 10 ottobre la possibilità di correggere il piano.

Adesso quindi, nulla si potrà fare perché la prima rata come da programma scade il 31 ottobre 2023 e l’unica eccezione è il pagamento posticipato di cinque giorni. Infatti è pari a cinque giorni la tolleranza ammessa dell’Agenzia delle Entrate riscossione per tutte le rate del piano di rateizzazione. Pertanto, anche se cambia poco, possiamo dire che la vera scadenza del pagamento della prima rata è il 5 novembre. Questo vale sia per chi ha chiesto le rate che per quanti invece hanno chiesto il pagamento in unica soluzione. E pure per chi ha scelto rate meno lunghe delle 18 rate massime concedibili dal piano.

Decadenza dalla sanatoria, le cartelle tornano esecutive subito

Dunque i contribuenti interessati devono sapere che nel caso in cui decidono spontaneamente di non pagare la rata, perdono tutto il beneficio della sanatoria. Questo significa che tutte le cartelle precedentemente rottamate ed inserite nella domanda di definizione agevolata, tornano ad essere dovute interamente. La rottamazione infatti ha offerto sconti sugli interessi, sulle sanzioni e sugli aggi di riscossione. Non pagare la rata è fattore di decadenza dalla sanatoria, e questo riporta il debito alla cifra iniziale. Anzi, oltre che riportare il debito alla cifra iniziale le cartelle torneranno ad essere esecutive come lo sono sempre state strade. Di conseguenza eventuali procedure di pignoramento, fermi amministrativi e confische torneranno immediatamente ad essere eseguibili.

Cartelle esattoriali e rottamazione, cosa fare se non si può pagare la prima rata

L’unica alternativa che possiamo dare a chi non ha i soldi per pagare e quindi finirà nella decadenza dal beneficio della rottamazione è il passare alle rate ordinarie. Infatti la normativa non esclude questo passaggio. Pertanto, nel caso in cui un contribuente ometta di pagare già la prima rata della rotazione delle cartelle, potrà sempre ricorrere a quello che possiamo definire piano B. Non si godrà degli sconti importanti che la sanatoria delle cartelle hanno offerto.

Ma si godrà di un piano più lungo per pagare e quindi con rate meno esose. Infatti con la rateizzazione si arriva anche a 120 rate, anche se è più facile “spillarne” all’Agenzia delle Entrate riscossione, 72 (6 anni e rate mensili).

 

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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