Cartelle esattoriali, la guida alla richiesta di rateizzazione, ecco come fare

Come rateizzare una cartella esattoriale appena arrivata ed evitare le procedure di esecuzione forzata da parte del Concessionario alla riscossione.
9 mesi fa
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Hai appena ricevuto una cartella esattoriale? Niente paura, puoi trovare una soluzione anche se ormai non sono più attivi condoni, sanatorie e rottamazioni. Puoi fare tutto da casa, con il tuo SPID e senza bisogno di andare all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Nel momento dell’arrivo di una cartella bisogna seguire le giuste procedure per capire le opportunità che ci sono per risolvere una situazione che se lasciata senza intervento, può essere pericolosa.

“Buonasera, stamattina ho ricevuto una cartella esattoriale per una multa presa anni fa ad un semaforo.

Oltre 500 euro da pagare con sanzioni, interessi e spese. Mi aiutate? Non posso pagare questa cifra. Vorrei pagare a rate se devo. Come si fa? Ho lo SPID, mi spiegate la procedura?”

“Salve, sono una contribuente che ha aderito alla rottamazione delle cartelle. Ho già pagato le prime rate e adesso a febbraio ne pagherò un’altra. Adesso però mi trovo con una nuova cartella che mi hanno appena recapitato. Non capisco, ma se ho aderito alla sanatoria perché adesso mi trovo ancora con cartelle sospese? C’è qualcosa che posso fare?”

Cartelle esattoriali, la guida alla richiesta di rateizzazione, ecco come fare

La materia delle cartelle esattoriali è stata recentemente oggetto di una sanatoria chiamata rottamazione quater. Con questo provvedimento i contribuenti interessati da cartelle esattoriali che hanno deciso di aderire hanno potuto sfruttare alcuni vantaggi della cosiddetta definizione agevolata dei debiti. Ma solo se le cartelle erano già attive fino al mese di giugno 2022. In pratica solo se il debito verso una Amministrazione Pubblica era già passato allo step successivo, diventando ruolo. In pratica solo se a quella data il debito era già passato di mano dall’Ente a cui era dovuto all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Molti contribuenti che hanno aderito alla rottamazione credendo di chiudere definitivamente con le cartelle, potrebbero trovarsi di fronte a debiti non compresi nella rottamazione e quindi da versare ancora.

Questo è il caso del secondo quesito sopra riportato. Ed è un caso che non si può che risolversi con la rateazione ordinaria. La stessa soluzione che potrà sfruttare il lettore dell’altro quesito di sopra.

La procedura passo a passo, e non è difficile

Anche per chi ha aderito alla rottamazione, per le altre cartelle non rientranti nella sanatoria si può sfruttare la via di dilazione ordinaria. Come possono fare tutti i contribuenti che sono alle prese con le cartelle esattoriali. In primo luogo però, alla ricezione di una cartella sarebbe il caso di controllare la bontà dell’atto. Bisogna verificare se il debito da cui la cartella scaturisce, è effettivamente dovuto. Quindi verificare il tributo o la tassa evasa, l’eventuale multa presa, le date e tutto ciò che l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve rispettare per rendere una cartella effettivamente dovuta. Se viene appurato che il debito è dovuto, allora bisogna pagare. Perché se una cartella viene lasciata scadere senza ricorrere o senza pagare, i rischi sono sempre gli stessi. Esecuzione forzata, cioè eventualmente, fermi amministrativi sui veicoli, confische dei beni e pignoramenti conti correnti, pensioni e stipendi.

Come utilizzare al meglio la procedura con lo SPID

Il controllo si può fare semplicemente collegandosi al sito del Concessionario alla riscossione ed accedendo alla propria area riservata con le credenziali SPID, CIE o CNS. In questo modo si entra nell’area riservata e nella sezione “controlla la tua posizione debitoria” escono fuori tutte le cartelle a carico del contribuente. Dentro ogni singola cartella ci sono tutti i dati di derivazione dell’atto. Sempre sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione c’è anche l’area “rateizza debiti”. In questo caso si attiva la procedura di richiesta della dilazione ordinaria.

In base all’importo delle cartelle a carico del diretto interessato, l’Agenzia delle Entrate Riscossione offre nella procedura un numero di rate massimo.

Cartelle esattoriali a rate, ecco in pochi passi come fare

Il contribuente non deve fare altro che spuntare le caselle di tutte le cartelle presenti e che vuole rateizzare (può inserirle tutte o solo quella che ha ricevuto cartacea al momento). Nel menù a tendina ci saranno i numeri delle rate che può scegliere. Una volta completata la procedura, dovrà verificare i suoi dati di contatto, cioè numero di cellulare e indirizzo di posta elettronica. Una verifica istantanea tramite i codici di sicurezza inviati dall’Agenzia delle Entrate Riscossione via SMS ed Email. Questo perché con l’invio della domanda di rateazione sulla email indicata verranno inviati tutti i moduli di pagamento rata per rata e il prospetto di rientro del debito. La richiesta di rateizzare una cartella blocca immediatamente il decorso dei termini di scadenza. Il contribuente interessato in questo modo evita che l’atto prosegua il suo iter. Nella lettera ricevuta via email con le rate da pagare, la prima rata avrà un importo più alto delle successive. Ed andrà pagata in genere dai primi del mese successivo a quello della domanda di rateizzazione ordinaria.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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