Cartelle esattoriali non pagate e rischio pignoramento, a rischio case, soldi e pure i gioielli  

Quali sono i beni che le Entrate possono pignorare a un debitore insolvente su cartelle e debiti fiscali.
2 anni fa
2 minuti di lettura
pensioni

È il Codice di Procedura Civile il testo di legge che stabilisce le conseguenze a cui va incontro un contribuente che non ha pagato cartelle esattoriali e debiti fiscali. I pignoramenti infatti sono la soluzione finale che il fisco adotta per il recupero. E se qualcuno pensa che ci sia solo il pignoramento dello stipendio sbaglia di grosso. Infatti sono davvero pochi i beni che si salvano da una procedura di pignoramento.  

“Gentile redazione, vi chiedo di fugarmi un dubbio che mi è venuto riguardo alle cartelle esattoriali e alle procedure di pignoramento.

Purtroppo sono parecchio indebitato. Ho molte cartelle non pagate e che difficilmente riuscirò a pagare. Premetto che sono disoccupato da anni e che per un errore marchiano commesso dal sottoscritto, sono decaduto dal reddito di cittadinanza e per anni non potrò più richiederlo. Anzi, devo restituire pure i soldi presi di RDC da gennaio a luglio 2022. Non ho soldi in banca ed ho intestato a mio nome solo la mia auto (una Fiat Punto del 2001) e la casa dove abito con mia moglie e che ho ereditato alla morte dei miei genitori. In caso di pignoramento (sul veicolo ho già il fermo amministrativo) cosa possono prendermi? Possono attaccare anche oro e gioielli (non sono tanti) che per me e la mia consorte hanno più un valore affettivo che economico? In effetti vista la situazione, se non ci eravamo legati sentimentalmente a questi ori, li avremmo impegnati per liquidità.” 

Cartelle esattoriali non pagate e rischio pignoramento, ecco i beni inattaccabili

Come anticipato, è il Codice di Procedura Civile quello che cita e gestisce il pignoramento per debiti di natura anche fiscale, tributaria e di cartelle esattoriali. E tra le tante cose che il Codice prevede, all’articolo numero 514 dispone quali sono i beni che non possono finire nelle mire dell’esecuzione forzata.

E non sono pochi questi beni impignorabili come si dice in questi casi. Per esempio la casa di abitazione principale non può essere pignorata. Lo stipendio e le pensioni possono essere attaccati, ma solo per una piccola percentuale della parte eccedente il cosiddetto minimo vitale. Perfino una automobile, se si dimostra la sua centralità per esigenze lavorative, salvavita o di famiglia non può essere attaccata con pignoramento e nemmeno con il fermo amministrativo.  

Alcuni beni che sono inviolabili e non finiscono nel pignoramento 

Quelli prima citati sono beni la cui non pignorabilità è un dato di fatto noto a tutti. L’ufficiale giudiziario che arriva a casa può sequestrare i beni di un debitore presentandosi a casa del trasgressore. Ma deve muoversi tra i meandri della legge e resta vincolato a ciò che il Codice di Procedura Civile impone. Deve innanzitutto dare priorità ai beni di facile dismissione, cioè quelli che è facile vendere per poter esaudire il credito vantato. Ma non tutto può essere pignorato, compresi alcuni beni assai particolari. Per esempio i vestiti, il letto, il tavolo e le sedie. O ancora, la fede nuziale, oggetti di culto necessari per professare la fede religiosa (qualunque essa sia), come rosari, statue e monili vari. Inoltre alcuni elettrodomestici primari o prodotti alimentari. Queste sono le disposizioni generali a cui anche un ufficiale giudiziario deve attenersi.  

Cartelle esattoriali non pagate: pignorabili pure i gioielli, si va per esclusione 

pignoramenti  

Evidente che anche i gioielli, non essendo citati tra i beni che sono tutelati contro il pignoramento, potrebbero essere attaccati. In questi casi infatti bisogna andare per esclusione ed inclusione. Tutti i beni che il Codice di Procedura Civile non cita come impignorabili, per esclusione devono essere considerati perfettamente attaccabili dai creditori. E questo a prescindere che questi beni siano detenuti in casa o presso altro posto, cassette di sicurezza comprese.

Ed a prescindere dal livello affettivo che questi beni possono rappresentare per i legittimi possessori. Resta da sottolineare che nel momento in cui l’ufficiale giudiziario arriva a pignorare dei beni, questi restano al proprietario fino alla giornata deputata per la vendita all’incanto. E il legittimo proprietario fino al giorno dell’asta deve custodire i beni e non alienarli.  

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.