Cartelle esattoriali novità in arrivo: la cartolarizzazione al posto della rottamazione

Ancora novità sulle cartelle esattoriali in arrivo perché oltre alla nuova rottamazione quinquies ecco la cartolarizzazione.
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Ancora novità sulle cartelle esattoriali in arrivo perché oltre alla nuova rottamazione quinquies ecco la cartolarizzazione.
Foto © Pixabay

Rottamazione delle cartelle esattoriali uno, due tre e poi anche la quater. In attesa delle rottamazione quinquies di cui si parla con un emendamento leghista al Decreto Milleproroghe. E poi, cancellazione d’ufficio per le cartelle che l’Agenzia delle Entrate non ha potuto e saputo riscuotere negli ultimi 5 anni.

Cancellazione d’ufficio anche in passato, insieme al saldo e stralcio, a sanatorie e condoni vari. Sono anni se non decenni che a tappe alterne e a periodi più o meno lunghi si varano misure di questo genere. Con un triplice obiettivo. Prima di tutto favorire i contribuenti che hanno troppi debiti e non possono pagare le cartelle se non con sanatorie, sconti e tagli.

Poi per favorire il gettito per lo Stato, perché una sanatoria gioco forza permette di incassare più facilmente crediti che invece diventerebbe difficile incassare altrimenti da parte del concessionario alla riscossione. E poi, infine, per alleggerire un carico immane di cartelle da incassare per l’Agenzia delle Entrate Riscossione, la cui attività è spesso congelata e bloccata proprio per via di tutto questo. Ma nonostante i vari interventi il carico per l’agente della riscossione è ancora monstre. Continuano ad essere sempre troppe le cartelle esattoriali che il concessionario deve provare ad incassare. Con spese ingenti per notifiche, comunicazioni e con dotazioni di organico dipendenti occupati per il nulla. Perché una cartelle che non si riesce ad incassare, produce più danni che vantaggi. Ecco quindi che si parla di una nuova trovata. La cartolarizzazione delle cartelle esattoriali.

La situazione dei crediti di Agenzia delle Entrate Riscossione in Italia è grave

Con oltre 1,26 miliardi di euro di cartelle da incassare, il magazzino insoluti è enorme e crea quell’ingessamento delle attività dell’ente di riscossione di cui abbiamo parlato prima.

Molte di queste, circa il 25% stando alle statistiche, non possono essere incassate. E torniamo a parlare di quel danno senza vantaggio che provocano queste cartelle. Molte di più però sono quelle a rischio, che cioè possono presto passare con il diventare come quel 25% prima citato, ovvero non incassabili.

Sono crediti vantati dal Fisco che potrebbero essere incassati adesso ad una sola condizione. Cioè il trovare una intesa con il debitore. Secono i dati, sono oltre 336 miliardi i crediti praticamente non più recuperabili. Nullatenenti, deceduti o falliti sono l’identikit dei titolari di queste cartelle ormai non più incassabili. Invece circa 33 miliardi sono di contribuenti che sono in difficoltà al momento, ma non ancora del tutto fuori dai giochi. Ecco quindi che l’ipotesi di una nuova rottamazione o di sanatorie simili mira a questo incasso. Di fronte alla possibilità di pagare di meno qualcuno di questi potrebbe essere spinto a farlo prima di diventare inattaccabile perché fallito. Soprattutto se con le nuove sanatorie delle cartelle esattoriali arrivano possibilità di facili rateizzazioni.

Cartelle esattoriali novità in arrivo: la cartolarizzazione al posto della rottamazione

Un’altro stratagemma sarebbe quello della cartolarizzazione delle cartelle esattoriali.

Per cartolarizzazione si fa riferimento ad un meccanismo di finanza che punta alla trasformazione di uno strumento economico e finanziario non trasferibile ad uno trasferibile.
Il credito di Agenzia delle Entrate Riscossione, per quanto concerne però i debiti più facilmente incassabili dei contribuenti, in modo tale da diventare allettante per chi li prende, verrebbe ceduto ad una banca affinché questa emetta delle obbligazioni da vendere agli obbligazionisti che le comprano. E ad un prezzo pari al credito. Il Fisco recupera così una parte del credito vantato che è sempre meglio di nulla perché il rischio è di non incassare nulla.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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