Addio ai rimborsi del Fisco sul 730 e sulle dichiarazioni fiscali in generale in presenza di cartelle scadute.
Infatti, la recente riforma fiscale con il D.Lgs n°110/2024 ha introdotto significative modifiche nelle procedure di compensazione tra rimborsi fiscali e debiti esattoriali. Ciò influenzerà direttamente i contribuenti in attesa di rimborsi derivanti dal modello 730 o dalla dichiarazione dei redditi.
Le nuove regole rappresentano un cambiamento significativo per i contribuenti in attesa di rimborsi fiscali.
La mancata accettazione della compensazione volontaria non fermerà la riscossione: al contrario, l’ADER avrà il potere di trattenere e utilizzare i rimborsi per saldare debiti esattoriali o di altri enti pubblici.
Per evitare questa situazione, i contribuenti dovrebbero monitorare attentamente la propria posizione debitoria e, se necessario, regolarizzarla tempestivamente. Preservando in tal modo il diritto a ricevere i rimborsi senza vincoli.
I rimborsi del Fisco sul 730 in presenza di cartelle scadute
In base all’articolo 28-ter del DPR 602/1973, l’Agenzia delle Entrate, prima di erogare un rimborso anche da 730, verifica l’esistenza di eventuali debiti iscritti a ruolo a carico del contribuente.
In presenza di cartelle esattoriali scadute, l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) proponeva al contribuente una compensazione volontaria tra il credito derivante dal rimborso e il debito esistente (se il debito è di ammontare superiore a 1500 euro).
Il contribuente poteva:
- accettare la compensazione, estinguendo parzialmente o totalmente il debito,
- oppure rifiutarla,
- ricevendo l’intero rimborso ma rischiando l’attivazione di procedure esecutive da parte dell’ADER.
Cartelle esattoriali scadute. Dal 2025 bloccheranno i rimborsi del Fisco
Con l’art.16 del D.Lgs n°110/2024, questa procedura diventa obbligatoria.
In presenza di una cartella esattoriale scaduta, l’Agenzia delle Entrate utilizzerà automaticamente il rimborso (anche da 730) spettante al contribuente per saldare il debito. Senza necessità di consenso da parte del contribuente stesso.
Questo significa che i rimborsi derivanti dal modello 730 o dalla dichiarazione dei redditi saranno direttamente utilizzati per compensare eventuali debiti fiscali pendenti superiori a 1500 euro.
Più nello specifico, secondo le nuove disposizioni:
- se il contribuente rifiuta la compensazione volontaria tra un rimborso fiscale e le somme iscritte a ruolo,
- le somme da rimborsare restano a disposizione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui il rimborso è stato messo a disposizione.
Dunque l’ADER ha il diritto di avviare un’azione esecutiva sul credito del contribuente. Nei fatti, ciò equivale a riconoscere all’ADER la possibilità di pignorare le somme da rimborsare per soddisfare i debiti del contribuente, qualora non venga accettata la compensazione volontaria.
Non è finita qui.
La compensazione forzata non riguarderà solo i debiti verso l’Agenzia delle Entrate, ma sarà estesa a tutti i crediti affidati all’agente della riscossione da enti diversi, come Regioni, Comuni o altri enti pubblici. In questo modo, la procedura mira a garantire un recupero più efficiente dei crediti erariali e non, utilizzando i rimborsi fiscali come strumento per estinguere ogni tipo di debito iscritto a ruolo.
Fermo restando che alcune cartelle non potranno essere notificate dopo il 31 dicembre 2024.
Ulteriori novità
La riforma della riscossione introduce ulteriori novità sempre sulla compensazione volontaria tra i rimborsi fiscali spettanti ai contribuenti e i debiti esattoriali.
In particolare viene prevista:
- una soglia minima per la compensazione volontaria: la compensazione potrà operare solo per i rimborsi di importo superiore a 500 euro. Importi inferiori a questa soglia non saranno soggetti alla verifica per la compensazione, semplificando la gestione per i rimborsi di piccolo valore.
- modifica dei criteri di verifica: in linea a quanto previsto dall’articolo 48-bis del DPR 602/1973, la verifica non riguarderà genericamente l’esistenza di debiti iscritti a ruolo, ma esclusivamente gli inadempimenti derivanti dalla notifica di una o più cartelle di pagamento. Questa modifica limita il controllo alle posizioni effettivamente notificate al contribuente, evitando verifiche su debiti ancora sconosciuti al destinatario.
Riassumendo.
- Compensazione obbligatoria dal 2025: con il D.Lgs n. 110/2024, i rimborsi fiscali, inclusi quelli del modello 730, saranno automaticamente utilizzati per saldare debiti esattoriali pendenti senza necessità del consenso del contribuente.
- Azione esecutiva su rifiuto della compensazione volontaria: una volta pprovato il regolamento di attuazione, se il contribuente rifiuta la compensazione volontaria, le somme da rimborsare restano a disposizione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) fino al 31 dicembre dell’anno successivo, con possibilità di pignoramento.
- Estensione ad altri enti: la compensazione forzata si applicherà non solo ai debiti verso l’Agenzia delle Entrate, ma anche a crediti di Regioni, Comuni e altri enti pubblici.
- Soglia minima per la compensazione: la compensazione sarà obbligatoria solo per rimborsi superiori a 500 euro, semplificando la gestione per i rimborsi di piccolo importo.
- Criteri di verifica modificati: la verifica per la compensazione riguarderà esclusivamente i debiti derivanti da cartelle esattoriali già notificate, evitando controlli su debiti non ancora comunicati al contribuente.