Cartelle esattoriali senza pace fiscale, brutte notizie per quasi mezzo milione di contribuenti

Per le cartelle esattoriali senza pace fiscale si mette male. In quanto ci sono brutte notizie per quasi mezzo milione di contribuenti. Ovverosia, quelli che sono decaduti dalla definizione agevolata. Ecco cosa succede ora.
3 anni fa
1 minuto di lettura
partita iva

Per le cartelle esattoriali senza la pace fiscale si mette male. In quanto ci sono brutte notizie per quasi mezzo milione di contribuenti. Ovverosia, quelli che sono decaduti dalla definizione agevolata. E che ora tornano nel mirino del Fisco.

Sulle cartelle esattoriali senza la pace fiscale, infatti, riparte la macchina della riscossione. Con un debito fiscale complessivo da recuperare che si attesta a 2,4 miliardi di euro circa. E con i contribuenti interessati e coinvolti che saranno intimati ora a pagare in un’unica soluzione.

Rispetto invece alle formule rateali ed accomodanti offerte proprio dalla pace fiscale. Così come è riportato in questo articolo.

Cartelle esattoriali senza la pace fiscale. Brutte notizie per quasi mezzo milione di contribuenti

Nel dettaglio, sulle cartelle esattoriali senza la pace fiscale l’Agenzia delle Entrate non starebbe perdendo tempo. Proprio nell’inviare già i primi avvisi. Finalizzati a saldare nell’arco di soli 5 giorni dalla ricezione della comunicazione. E questo in accordo con quanto è stato riportato da ItaliaOggi.it.

Per le cartelle esattoriali senza la pace fiscale, quindi, i tempi per pagare si restringono in maniera rilevante. Nel momento in cui il Fisco torna a bussare alla porta del contribuente. Con il rischio inesorabile che, senza versare il dovuto, la macchina della riscossione porti poi a misure drastiche. Che spaziano dalle ipoteche ai pignoramenti. E passando per i fermi amministrativi. Dai veicoli ai conti correnti.

Ecco perché ci sono brutte notizie fiscali. Per quasi mezzo milione di contribuenti italiani

Per le cartelle esattoriali senza la pace fiscale, l’invio delle comunicazioni di intimazione a pagare spetta chiaramente all’Agenzia delle EntrateRiscossione. Con il contribuente che, senza versare subito e per intero il dovuto in tempi brevissimi, come sopra detto sarà soggetto alle procedure esecutive. Ed a quelle cautelari che sono finalizzate al recupero ed alla riscossione coattiva.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Come andare in pensione prima del previsto accettando pure un piccolo sacrificio
Articolo precedente

Come andare in pensione prima del previsto accettando pure un piccolo sacrificio

Calendario scadenze fiscali marzo 2022, ecco quale sarà il giorno di fuoco
Articolo seguente

Calendario scadenze fiscali marzo 2022, ecco quale sarà il giorno di fuoco