Non è ancora certo se ci sarà o meno una nuova rottamazione delle cartelle. La questione dei dazi di Trump sicuramente non aiuta visto che adesso le priorità sembrano altre. Perfino il Ministro dell’Economia e delle Finanza Giancarlo Giorgetti ha fatto da eco alle parole della Premier Meloni parlando di una ipotetica rivisitazione del patto di stabilità europeo. Ma il titolare del MEF ha indicato una revisione del patto di stabilità per gli aiuti alle imprese, che rischiano di pagare un pegno pesante alla mossa di Donald Trump. Per le cartelle esattoriali la rottamazione quinquies è rimasta allo stadio iniziale, ovvero alla semplice proposta della Lega, ormai da tempo depositata.
Qualche giorno fa in Parlamento durante alcune audizioni è emerso che ci sarebbe bisogno di un vero condono tombale per alleggerire il carico dell’Agenzia delle Entrate Riscossione alle prese con troppe cartelle molte delle quali inesigibili. Ma oggi parliamo di altro. Perché sulle cartelle esattoriali, tra condono e rottamazione ecco la via della composizione negoziata.
Cartelle esattoriali tra condono e rottamazione ecco la via della composizione negoziata
In base ai dati emersi di recente, la mole di cartelle esattoriali tra le mani dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è enorme. Come anche noi abbiamo scritto giorni fa, servirebbe al posto della rottamazione quinquies un condono tombale di molte cartelle esattoriali. Perché? Perché pare che ci siano 500 miliardi di euro di cartelle che difficilmente potranno essere incassate dal sistema. Sarebbero oltre 1,2 miliardi di euro quelli che l’Agenzia delle Entrate Riscossione avrebbe da riscuotere, per una mole di 290 milioni di atti. Numeri esagerati se paragonati ai “soli” 34 miliardi di euro incassati con le precedenti rottamazioni di cartelle esattoriali.
Ma i contribuenti che oggi attendono buone nuove con le sanatorie di cui si parla come prossime, le vie di uscita non mancano. Anche perché non tutti i debiti potranno andare in rottamazione. E non tutte le cartelle potrebbero essere condonate, perché si parla di debitori che non possono essere attaccati, perché magari deceduti, falliti o semplicemente nullatenenti. Quindi, per le cartelle esattoriali tra condono e rottamazione ecco la via della composizione negoziata che può venire subito in soccorso.
Ecco le altre vie per la risoluzione del problema oggi in funzione
Va detto che c’è sempre il modo di mettersi d’accordo con l’Agenzia delle Entrate Riscossione di fronte a delle cartelle esattoriali. Il contribuente può chiedere di pagare a rate il suo debito e difficilmente il concessionario alla riscossione rifiuta la proposta di rientro dilazionato. Nel 2025 è entrata in vigore anche una nuova disciplina che permette, senza particolari difficoltà e documenti da fornire, di mettersi in regola versando fino a 84 rate mensili. Il piano di dilazione ordinario che fino al 2024 era a 72 rate, per il 2025 ed il 2026 è salito a massimo 84 rate. E dal 2027 si passerà a 96 rate, per arrivare al 2029 a 108. Se l’indebitato è invece un imprenditore, ecco che il Decreto Legislativo numero 136 del 2024 con il suo articolo numero 23 comma 2 bis, introduce l’accordo o la transazione che dir si voglia con la composizione negoziata per risolvere la crisi.
Sanzioni e interessi ridotti e fino a 10 anni con la composizione negoziata per il pagamento di cartelle relative a contributi INPS e tributi locali. Con la transazione fiscale che però riguarda solo i debiti erariali, viene concessa la cancellazione di sanzioni e interessi con fino a 120 rate mensili. Anche la composizione negoziata consente il pagamento rateizzato fino a 120 rate. Ma dalla cancellazione di sanzioni e interessi si passa ad una riduzione di sanzioni e interessi.