Cartelle scadute. Come utilizzare il codice tributo “Ruol” per superare il divieto di compensazione

Grazie al codice tributo Ruol è possibile superare il divieto di compensare crediti in F24 in presenza di cartelle non pagate
5 mesi fa
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cartelle
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Dal 1° luglio sono entrate in vigore le novità in materia di utilizzo di crediti in F24. Infatti, in presenza di cartelle o avvisi del Fisco scaduti per oltre 100.000 euro è vietata la compensazione di crediti per imposte erariali nonché dei crediti agevolativi. Dunque tali crediti non potranno essere utilizzati per pagare imposte e tributi vari.

Il nuovo divieto convive con un ulteriore blocco all’utilizzo di crediti in F24. Il riferimento è al divieto che scatta in presenza di cartelle scadute per un importo superiore a 1.500 euro.

Entrambi i divieti possono essere superati o pagando il debito scaduto per intero o effettuando dei versamenti parziali per portare il debito sotto i suddetti limiti: utilizzando soldi liquidi (ossia pagando senza compensazione) oppure tramite il codice tributo Ruol.

Infatti tale codice tributo permette di superare il divieto di compensazione. Vediamo come è possibile pagare le cartelle con il codice tributo ruol riprendendo liberamente a compensare i propri crediti.

Partiamo da un esempio: un contribuente ha cartelle scadute per oltre 1800 e crediti Irpef risultanti dal 730 per 2.000 euro. A oggi non può utilizzare questo credito per pagare l’IMU in ravvedimento operoso. Vediamo come può essere risolta la questione con il codice tributo Ruol.

I divieti alla compensazione di crediti in F24 in presenza di cartelle scadute

L’articolo 37 del Dl n. 223/2006, con il nuovo comma 49-quinquies mette nei guai i contribuenti rispetto ai quali l’Agenzia delle entrate riscossione è stata incaricata di recuperare debiti per imposte erariali o crediti agevolativi non spettanti per oltre 100.000 euro.

Rilevano:

  • tutte le  iscrizioni a ruolo riguardanti le imposte erariali;
  • i carichi affidati all’agente della riscossione relativi ad atti comunque emessi dall’Agenzia delle entrate;
  • gli atti di recupero dei crediti non spettanti o inesistenti.

A fini della verifica del limite di 100.000 euro devono essere conteggiati i ruoli e gli avvisi per i quali è scaduto il termine di pagamento.

Cosicché, per fare un esempio, se la cartella scade il 5 luglio e il contribuente esegue il pagamento in F24 il 4 luglio non dovrà tenere conto del divieto di compensazione. Ammenoché non abbia altre cartelle o avvisi scaduti oltre soglia 100.000 euro. Inoltre non rilevano neanche i debiti rispetto ai quali c’è una sospensione giudiziale o anche amministrativa.

Anche la rottamazione delle cartelle permette di superare il blocco alle compensazioni.

Cartelle scadute. Come utilizzare il codice tributo “ruol” per superare il divieto di compensazione

In premessa abbiamo accennato al fatto che il contribuente con debiti oltre 100.000 euro può agire su tale soglia effettuando:

  • versamenti per il totale del debito scaduto,
  • versamenti parziali per portare il debito scaduto sotto la soglia di 100.000 euro.

Ciò vale anche rispetto all’ulteriore è già in essere dal 2011 divieto di compensazione in presenza di cartelle scadute per oltre 1500 euro.

I versamenti sia totali che parziali potranno essere effettuato tramite liquidità a disposizione del contribuente o anche tramite il codice tributo RUOL.

Infatti, come si legge sul portale ADER (c’è stata la conferma anche nella circolare n°16/2024):

per effetto del decreto legge 78/2010 (e del successivo decreto attuativo MEF del 10 febbraio 2011), puoi pagare, anche parzialmente, le somme indicate in cartella che riguardano imposte erariali (es. Irpef, Ires, IVA) e i relativi oneri accessori, compensandole con i crediti relativi alle imposte erariali. Per fare ciò devi utilizzare il modello “F24 accise – pdf” (codice tributo RUOL) che può essere presentato attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (servizio “F24 web” o “F24 online”), o avvalendosi di un intermediario abilitato, di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322.

Se il pagamento in compensazione riguarda solo una parte delle somme dovute, è necessario comunicare ad Agenzia delle entrate-Riscossione su quali cartelle erariali deve essere computato il pagamento.

Tramite il Modello RC1–Comunicazione di avvenuta compensazione dei crediti iscritti a ruolo e richiesta di imputazione dei pagamenti

La comunicazione va effettuata entro 3 giorni dalla presentazione del modello “F24 accise”.

Riassumendo…

  • Dal 1° luglio coesistono due distinti divieti di utilizzo di crediti in compensazione in F24;
  • uno scatta con cartelle scadute oltre 1500 euro, l’altro invece fissa il limite a 100.000 euro;
  • grazie al codice tributo RUOL è possibile portare il debito sotto soglia e riprendere a compensare liberamente i propri crediti.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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