Secondo la legge fiscale del nostro Paese il genitore che concede la casa in comodato al figlio (o viceversa) risparmia su quella casa il 50% di IMU. Lo sconto IMU sulla casa in comodato, tuttavia, non è così immediato. È necessario che siano rispettati determinati requisiti e posti in essere alcuni adempimenti.
Tra questi, la registrazione del contratto di comodato all’Agenzia Entrate. E proprio dalla data del comodato dipenderà anche il risparmio IMU. Chi ha fatto e registrato il contratto a gennaio 2023 avrà un risparmio maggiore rispetto a chi lo fa ad ottobre 2023.
Andiamo a vedere il perché.
I requisiti
La legge sullo sconto IMU casa in comodato tra genitori e figli (comma 747 lett. c della legge bilancio 2020), dice che l’agevolazione (risparmio 50% dell’imposta) si applica solo se sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
- il genitore concede la casa in comodato al figlio oppure il figlio concede in comodato la casa al genitore
- la casa data in comodato NON sia di categoria catastale di lusso (quindi, deve essere diversa da A/1, A/8 e A/9)
- il comodatario (ad esempio il figlio che riceve l’immobile in comodato dal genitore), deve destinare tale immobile a propria abitazione principale (pertanto deve averci dimora e residenza)
- il contratto di comodato deve risultare regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate (la registrazione è richiesta anche in caso di comodato verbale)
- il comodante (ad esempio il genitore che concede l’immobile in comodato al figlio), deve possedere in Italia la sola abitazione concessa in comodato. Oppure deve possedere oltre a quest’ultima, solo un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9
- il comodante deve avere residenza anagrafica nonché dimora abituale nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.
Pertanto, ad esempio, non ci sarà sconto sulla casa situata a Napoli data in comodato al figlio, laddove il genitore possiede oltre all’abitazione principale, anche un’altra casa a Roma.
Sconto IMU casa in comodato, dipende dal mese
Tra i requisiti per avere lo sconto IMU casa in comodato, dunque, c’è la registrazione del contratto di comodato all’Agenzia Entrate.
Se il contratto non risulta regolarmente registrato non si può applicare il risparmio. La data di registrazione (e decorrenza) del contratto è importante, poiché l’IMU è un tributo che si calcola anche in base ai mesi di possesso.
La regola di calcolo mesi di possesso ai fini IMU dice anche che si considera per intero il mese in cui in cui il possesso si è protratto per più di 15 giorni.
Quindi, se ad esempio il comodato è fatto e registrato il 2 gennaio 2023, lo sconto IMU si applicherà per l’intero anno 2023. Nel caso in cui, invece, il contratto si fa e si registra il 2 novembre 2023, lo sconto si potrà applicare solo su due mesi (ossia, novembre e dicembre).
Riassumendo…
- lo sconto IMU sulla casa in comodato tra genitori e figli richiede l’esistenza del contratto (anche verbale) e la sua registrazione all’Agenzia Entrate
- l’IMU è un tributo che si calcola sulla base dei mesi di possesso
- si considera per intero il mese in cui il possesso dell’immobile si è protratto per più di 15 giorni
- lo sconto IMU si applica in base a quando si fa e registra il contratto di comodato.